VARESE, 5 febbraio 2022-“Ci sono tutte le condizioni per arrivare a un punto di maturità nelle politiche antispreco. Bisogna fare sempre più rete tra istituzioni, imprese, terzo settore e cittadini, ma dobbiamo essere orgogliosi di raccontare l’impegno che in Italia molti hanno già messo in campo in modo anche molto più innovativo di quanto fatto da altri Paesi. Comunicare le buone pratiche è una spinta gentile al cambiamento.” Così Maria Chiara Gadda, deputata di Italia Viva e prima firmataria della Legge 166 del 2016 cosiddetta “antispreco”, oggi in occasione della nona Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare
“Nessuno decide di sprecare – continua – quando lo si fa è per carenza di adeguata informazione ed educazione, e di un modello organizzativo che può essere ottimizzato. La ricetta ha due ingredienti. La prevenzione a tutto tondo, nelle abitudini di acquisto e consumo dei cittadini di ogni età, così come nel miglioramento dei processi produttivi e logistici delle imprese di tutta la filiera agroalimentare e commerciale. E insieme a questo, bisogna potenziare gli strumenti per recuperare e valorizzare le eccedenze, con particolare riferimento alla destinazione per solidarietà sociale.
Abbiamo una legge all’avanguardia nel panorama internazionale, la 166 del 2016, che ha consentito di incrementare del 25% il recupero di alimenti ancora buoni e perfettamente consumabili dalla filiera produttiva e distributiva. Si è tolta inutile burocrazia e agevolato fiscalmente le donazioni, ora non ci sono più alibi. Questa legge ora va fatta conoscere nelle sue potenzialità e attuata aiutando i diversi soggetti a trovare il modello organizzativo giusto, a partire dai settori in cui la gestione delle eccedenze richiede efficienza nei tempi e nelle modalità di recupero. Penso agli alimenti freschi e freschissimi, ai surgelati, al pane, alla frutta e verdura, agli alimenti cotti, alla carne e al pescato, solo per citare alcuni esempi. E poi ora si apre un capitolo tutto nuovo, perché le disposizioni della legge antispreco sono state estese a un paniere molto ampio di beni, che include i farmaci, i giocattoli, il tessile, l’arredamento, i materiali per l’edilizia, i prodotti di cartoleria o per l’igiene della persona e della casa, i libri, i giocattoli, i pc, le apparecchiature elettroniche e tanto altro. Insomma, i bisogni delle persone riguardano tanti aspetti della vita quotidiana, e allo stesso tempo le eccedenze delle imprese possono trovare nuova vita nella solidarietà sociale. Mettiamoci tutti al lavoro”, conclude Gadda.