VARESE, 14 febbraio2022-Impostare iniziative e progetti in grado di favorire la genitorialità. Creare percorsi di transizione ecologica fattibili, nei tempi e nelle modalità, e non ideologici. Continuare con più forza sui percorsi di transizione digitale facendo leva sulla rete del Digital Innovation Hub.
Investire nell’istruzione tecnica, scientifica e professionale per contrastare la dispersione scolastica e puntando su progetti di inclusione delle ragazze. Portare al centro della politica locale la situazione dell’Area Nord del Varesotto, anche attraverso l’approdo agli strumenti degli aiuti di Stato approvati dalla Commissione Europea per favorire lo sviluppo di zone in declino. Rilanciare Malpensa, anche attraverso l’approvazione del Masterplan.
“Perché non ci stancheremo mai di affermare quanto Malpensa sia centrale per la crescita economica e sociale della nostra provincia. Non ci faremo mai una ragione sulle posizioni che vogliono ostacolarne lo sviluppo, nel pieno rispetto della conciliazione tra sostenibilità e aumento dell’operatività aeroportuale”. Sono questi i punti chiave della proposta lanciata dal Presidente dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, Roberto Grassi, per costruire una politica di sviluppo locale, a livello sia regionale, sia provinciale, che punti a fare del Varesotto un’area più moderna e attrattiva per gli investimenti e per le migliori risorse umane. L’occasione è stata rappresentata dalla tradizionale conferenza stampa di inizio anno del Presidente dell’Unione Industriali partita dall’analisi della situazione congiunturale.
Congiuntura
Il 2021, secondo i dati dell’Indagine Congiunturale dell’Ufficio Studi Univa sul quarto trimestre dell’anno, si è chiuso con il 62,2% delle imprese che ha dichiarato livelli produttivi in crescita. In miglioramento anche il mercato del lavoro con una riduzione del ricorso alle varie forme di cassa integrazione, che nel 2021 è stato del 37,6% inferiore rispetto al 2020. Dati, però, da prendere con le pinze, ha precisato con forzo Roberto Grassi: “Il 2022 si apre con uno scenario diverso: i buoni dati del 2021 rischiano di essere il passato, se non interverremo prontamente. Oggi viviamo in un mondo che è completamente mutato. I rincari delle materie prime e soprattutto dell’energia stanno frenando il motore della ripresa che eravamo riusciti ad avviare. Nei numeri delle rilevazioni locali questo ancora non lo vediamo, ma i campanelli di allarme nazionali del Centro Studi Confindustria (mi riferisco al calo della produzione industriale del -1,3% a gennaio) si stanno sentendo a livello di sentiment e di segnalazioni anche nelle imprese della provincia di Varese”.
Capitolo energia
I costi dell’energia stanno mettendo in crisi le imprese del territorio. In alcuni settori, produrre sta diventando diseconomico e aziende di interi comparti rischiano di fermarsi, nonostante abbiano il portafoglio ordini pieno, ha spiegato ai giornalisti il Presidente di Univa: “Paghiamo oggi a caro prezzo l’assenza di una politica industriale energetica e scelte scellerate degli anni e decenni passati. Occorre invertire subito la rotta con un mix di interventi congiunturali e strutturali. A partire dall’abbattimento delle componenti parafiscali e fiscali per le imprese, al pari di quanto sta avvenendo in Germania. Aumentare la produzione nazionale di gas allocandola alle aziende a costi inferiori a quelli di mercato, come sta avvenendo in Francia. Far crescere la disponibilità di fonti di energia all’industria anche attraverso un incremento della capacità derivanti da fonti rinnovabili, i cui costi di produzione non stanno aumentando, e che dunque potrebbero essere garantiti a prezzi inferiori a quelli di mercato comandati dal gas”.
Capitolo Pnrr
I rincari energetici mettono a rischio anche l’ottimismo delle imprese sulle opportunità aperte dal Pnrr. Su questo punto è arrivato dal Presidente di Univa un plauso e una proposta, rivolti entrambi agli amministratori locali: “Applaudiamo ai tavoli di coordinamento che sono stati avviati, come richiesto dalla stessa Unione Industriali nella nostra Assemblea Generale di settembre, dai principali Comuni della provincia. Lo ribadiamo: questo è un aspetto fondamentale, soprattutto in un territorio policentrico come quello del Varesotto. Rilanciamo però la posta sul banco della sfida chiedendo di coinvolgere su questi tavoli di coordinamento delle amministrazioni locali sul Pnrr anche le parti sociali del territorio”.
Capitolo territorio
Sul tavolo l’Unione Industriali ha da portare la propria visione, che vuole declinare in proposte concrete da condividere con le Istituzioni, per politiche di sviluppo del territorio sia regionale, sia provinciale. Idee che spaziano su 5 linee di intervento: Innovazione e digitalizzazione; Welfare; Capitale umano; Transizione ecologica; Infrastrutture con focus Malpensa e Nord della provincia.
Tra le proposte concrete già contenute in un documento che Confindustria Lombardia ha fatto avere prima di Natale nelle mani del Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ci sono: sostenere progetti di aggregazione delle filiere produttive, accompagnare la digitalizzazione di filiere strategiche come l’automotive, aumentare la sinergia a livello regionale tra gli incubatori di start-up. Investire ancora di più nell’istruzione professionale e tecnica, per contrastare la dispersione scolastica e per avvicinare le ragazze alle materie tecnico-scientifiche. Puntare al sostegno alla genitorialità dei lavoratori e delle lavoratrici. Su questo, ha annunciato Grassi, “presenteremo presto un nostro Progetto che coinvolgerà imprese e stakeholder del trritorio”. E poi ancora: sostenere le iniziative di promozione dell’economia circolare e del riuso delle materie prime, proseguendo con la messa a terra delle piattaforme digitali, per l’incontro tra domanda e offerta di materiali già sperimentati in ambito regionale, come ad esempio, la Piattaforma Life M3P sviluppata da Univa e CentroCot.
Infine, il tema infrastrutture. Su questo Grassi sa da dove partire: “Dall’approvazione del Masterplan di Malpensa da parte della Regione per non frenare lo sviluppo dell’Area Cargo, così preziosa per lo sbocco dei nostri prodotti sul mondo”. L’aeroporto e il suo sviluppo sostenibile rimangono per il Presidente di Univa “la priorità delle priorità del nostro territorio”. Senza dimenticare un fronte crescente di preoccupazione, l’area Nord del Varesotto: “Dobbiamo cominciare a lavorare oggi per riuscire nei prossimi anni a far entrare l’Area Nord della provincia di Varese nei parametri ‘Zone C non predefinite’ nelle prossime programmazioni. Ciò vuol dire garantire aiuti di Stato approvati dalla Commissione Europea per favorire lo sviluppo di zone in declino. Da tempo le Comunità Montane delle Valli del Luinese, della Valcuvia e della Valganna stanno vivendo un declino ed un progressivo depauperamento del tessuto produttivo in parte legato anche alla situazione di area di frontiera con la Svizzera. I parametri economici in quest’area iniziano a configurare una situazione meritevole di attenzione ai sensi degli orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale”.