VARESE, 8 marzo 2022-Le curve dell’epidemia di Covid-19 cominciano a rallentare la loro discesa: è vero per quella degli ingressi nelle terapie intensive come per i nuovi casi e per i decessi, mentre in circa metà delle province i valori dell’incidenza hanno smesso di scendere e si trovano in una fase di stasi. I dati del ministero della Salute indicano che i nuovi contagi sono stati 35.057 in 24 ore, contro i 39.963 del giorno prima, rilevati con 296.246 test, fra molecolari e antigenici rapidi, contro i 381.484 rispetto al giorno precedente. Il tasso di positività, del10,5%, è stabile.
Per quanto riguarda i casi positivi ai test molecolari, i dati del matematico Giovanni Sebastiani del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), indicano che “la curva della percentuale dei positivi ai test molecolari ha subito una diminuzione della velocità di discesa a partire alla penultima settimana di febbraio, e il valore medio attuale è pari a circa il 9.5%”. Negli ultimi dieci giorni, poi, “si rilevano incongruenze nei dati del totale dei positivi ai test molecolari in alcune regioni, come Veneto, Valle D’Aosta e Calabria”. Per quanto riguarda i ricoveri, i dati del ministero indicano che nelle terapie intensive sono complessivamente 603, ossia 6 in meno del giorno precedente nel saldo tra entrate e uscite, e i nuovi ingressi sono stati 37; nei reparti ordinari i ricoverati sono complessivamente 8.828, ovvero 146 in meno in 24 ore.
I dati di Sebastiani indicano che “a livello nazionale, nella prima settimana di marzo è avvenuta una frenata della discesa della curva degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, il cui valore medio negli ultimi sette giorni è pari a circa 45 unità”, osserva l’esperto. “Lo stesso – prosegue – è avvenuto a partire dall’ultima settimana di febbraio per la curva dei decessi, il cui valore medio negli ultimi sette giorni è pari a circa 200 morti al giorno”. I dati del ministero della Salute indicano che i decessi sono stati 105, contro i 173 del giorno prima. Verso la stasi anche i valori dell’incidenza nelle province: l’analisi dei dati dell’incidenza dei positivi ad entrambi i tipi di test, antigenico e molecolare, nelle ultime due settimane per le 107 province italiane, dice Sebastiani, rivela che quasi metà di esse (49) è in fase di stallo, o di crescita”, rileva l’esperto. “Si osserva – aggiunge – la presenza di sei cluster di province contigue: il primo di province piemontesi e lombarde, uno di province venete e friulane, uno con province toscane, umbre e marchigiane, uno di province molisane, campane, pugliesi e lucane, uno di province calabresi e l’ultimo con due province contigue siciliane”. (fonte popsci.it)