VARESE, 3 maggio 2022-“Da destra si è detto che Putin valeva due Mattarella, che era un protagonista della civiltà cristiana europea, c’è chi si è scambiato letti e piumoni con Putin e adesso è la sinistra ad avere il problema di Putin? Su due o tre punti il popolo progressista è unito. Primo, non c’è dubbio che l’aggressore è la Russia e non ci sono giustificazioni geopolitiche o storiche per questo: l’Europa dimostra che la rivincita sulla storia ce l’hai solo nella pace. Secondo, gli ucraini hanno deciso di resistere e gli diamo una mano. C’è stata discussione sulle forme di questo aiuto: armi, sanzioni. Un dibattito legittimo.
Adesso il punto torna a essere perché: perché gli ucraini in piedi possano negoziare. Possiamo essere tutti d’accordo su questo. Poi c’è un dibattito diciamo giornalistico: io ho una mia idea non da oggi, che la democrazia non sta insieme col pensiero unico o la censura. Che si tratti di Lavrov oggi o dei no vax ieri il punto è il glorioso mestiere del giornalista, che deve fare la seconda domanda e prendersi la responsabilità di non far passare fake news e falsità”. Lo ha detto a Radio Immagina, la web radio del Pd, Pier Luigi Bersani intervistato da Giuliano Giubilei