VARESE, 16 maggio 2022-Doveva essere un momento speciale e da ricordare, visto il profondo significato spirituale, e invece si è trasformato in un incubo, per il quale ora l’associazione Codici ha inviato una diffida. Parliamo del viaggio in Terra Santa prenotato per Pasqua da una famiglia brasiliana residente a Firenze e rovinato dal comportamento inconcepibile di Ryanair, a cui è stato chiesto il rimborso ed il risarcimento. Un volo da Bergamo a Tel Aviv segnato da una catena di disservizi culminati nel ricovero del padre al punto di primo soccorso dell’aeroporto per lo stress accumulato.
“Questa vicenda è emblematica del trattamento che troppo spesso le compagnie aeree riservano ai passeggeri – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, perché ci sono una serie di episodi sinceramente difficili da comprendere. Siamo abituati, purtroppo, alle modifiche improvvise degli orari di partenza, agli imprevisti in aeroporto, ma il modo in cui è stato gestito il check-in e, peggio ancora, è stato trattato il padre quando ha accusato il malore è veramente allucinante. Sono fatti gravissimi e Ryanair dovrà risponderne”.
“L’epilogo di questa disavventura lascia basiti – afferma Stefano Gallotta, Responsabile del settore Trasporti e Turismo di Codici – e dimostra il comportamento scorretto e inqualificabile della compagnia. Per capire come si è arrivati a quell’episodio bisogna ricostruire l’organizzazione del viaggio. Il volo è stato prenotato il 23 gennaio, Bergamo-Tel Aviv con partenza il 13 aprile e ritorno il 20 aprile. L’8 marzo i nostri assistiti, una coppia con figlio dodicenne, ricevono la comunicazione della variazione del volo di andata, posticipato di circa 90 minuti. Il 12 aprile un nuovo avviso li informa che la chiusura del check-in sarebbe avvenuta 60 minuti prima del decollo invece dei canonici 30 minuti. Siccome la partenza era fissata alle 7:20 ed il check-in avrebbe quindi chiuso alle 6:20, i nostri assistiti decidono di passare la notte a Bergamo per evitare le fatiche di un viaggio di notte da Firenze allo scalo di Orio al Serio. Arrivati in aeroporto il giorno della partenza, notano una lunga coda al check-in. Quando mancano una decina di minuti alla chiusura, sul monitor l’orologio segna le 6:11, chiedono rassicurazioni agli addetti, che gli comunicano che le operazioni di imbarco erano chiuse.
Nonostante fossero in fila da una ventina di minuti, insieme ad altri passeggeri, nessuno li ha informati di nulla. L’unica risposta che hanno ricevuto è stata quella di partire da un altro aeroporto con un altro volo, spendendo circa 2mila euro. Con tutto lo stress accumulato, il padre ha accusato un malore ed è stato necessario l’intervento di un medico, che ha disposto il trasferimento al punto di primo soccorso dell’aeroporto. Nessuna assistenza dagli addetti Ryanair, la famiglia è stata abbandonata a sé stessa. Non sono riusciti nemmeno a trovare una soluzione con il servizio clienti della compagnia ed alla fine sono stati costretti a prenotare un altro volo, perdendo una parte di quanto speso per il viaggio, considerando che avevano prenotato anche le cerimonie religiose del Giovedì Santo, oltre ad alcuni tour e un’auto a noleggio, senza dimenticare l’hotel. È per tutte queste ragioni che abbiamo chiesto a Ryanair il risarcimento della famiglia ed abbiamo inviato una diffida alla compagnia, da cui ci aspettiamo una risposta adeguata”.
È bene ricordare che in caso di imbarco negato, i passeggeri hanno diritto al risarcimento da 250 a 600 euro se non ci sono motivi che esonerano la compagnia aerea da responsabilità. In caso di problemi con il volo, sia in fase di prenotazione che per il viaggio, è possibile richiedere l’assistenza dell’associazione Codici telefonando al numero 06.55.71.996 oppure scrivendo all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.