Ci scrivono: “A Varese strade dissestate, tombini sfondati e altro ancora. E in Comune nessuno risponde alle segnalazioni dei cittadini”

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Una delle numerose buche sulle strade varesine

VARESE, 18 maggio 2022-Egregio direttore,

sarò anche fortunato nell’accorgermi solo io o prima di altri, oppure accade perché sono un cittadino attento e con senso civico, ma ultimamente mi capita sempre più spesso – mettendomi le mani nei capelli – di dover segnalare all’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di Varese una serie di problematiche, anche gravi, relative allo stato delle strade. Se in passato gli interventi erano celeri, invece in questi ultimi tempi sembra che il Comune non riesca a intervenire, nemmeno per metterci la più classica toppa. Una badilata di catrame. Niente. Davvero mancano le risorse per interventi così modesti e ordinari? Siamo messi così male? Ma come potrà immaginare, più si aspetta a rimediare più la situazione degenera.

Recentemente, ricorderà, sono stato candidato con Varese Ideale e, forse anche per questo motivo, diversi residenti di Sant’Ambrogio si rivolgono a me. Cerco di coinvolgere anche il mitico Mimmo Esposito, il recordman di preferenze, ma niente. Non si muove nulla.

Via Del Cairo

Solo le griglie semoventi di via del Cairo, opera del grande architetto Morandini, sono state sistemate. Il resto una toppa qui un birillo là. L’assessore Civati non risponde mai, gli impiegati comunali sono più disponibili. Promettono risposte, ma poi ovviamente verba volant e non scrivono nulla. Via Manin (no comment), un tombino sfondato davanti alla farmacia di Sant’Ambrogio, una buca profonda nella stessa via, un’altra al ferro di cavallo, altre in via della Cereda, segnaletica divelta in via Borghi, sterrati come via Catullo e in via Bossi che sembrano piste da rally.

Ma come siamo conciati? Dove stiamo andando? Possibile che l’assessore non mi risponda, se non altro per rispetto ed educazione? Ormai con la politica ho chiuso, ma se miei concittadini mi chiedono una mano mi butto. D’altronde sono un ariete, come il sindaco Davide Galimberti, e il mio motto è “o mi spacco le corna o sfondo la porta”. Spero che dopo questa mia si muova qualcosa.

È veramente incredibile. Ed è solo uno spaccato della Città che sembra bombardata, come mi ha scritto sui social un mio prof del Cairoli riferendosi a via Oglio.

Cordialità.
Mattia Colombo