MILANO, 28 maggio 2022 – “Oggi, 28 maggio, ricorre il quarantaduesimo anniversario della morte del giornalista Walter Tobagi, ucciso barbaramente nel 1980 dalle Brigate Rosse vicino alla sua abitazione in via Solaino, a Milano”. Lo ricorda Giuseppe Gallizzi, collega di Tobagi al ‘Corriere della Sera’ in un editoriale su ‘lavocedeigiornalisti.com’, il nuovo quotidiano online di cui è direttore e che nasce per portare in primo piano le problematiche di tutti i giornalisti e della professione.
“All’epoca – spiega Giuseppe Gallizzi – Tobagi era una delle firme emergenti del Corriere della Sera. Lo conobbi negli anni Sessanta quando, ancora giovanissimo, venne a Sesto San Giovanni nella redazione del settimanale ‘Il Nuovo Informatore’. Me lo aveva segnalato il direttore della Biblioteca di Cusano Milanino. Era un ragazzino simpatico, disponibile, bravo e cordiale. Poi, molti anni dopo, ci incontrammo di nuovo al ‘Corriere della Sera’ riprendendo un rapporto di amicizia vero e ricambiato”. “Tobagi – spiega Giuseppe Gallizzi – lavorava anche per dare una speranza agli altri, partendo dai colleghi. Aveva scritto, in un famoso articolo, che i terroristi rossi ‘non sono samurai invincibili’. Quell’ articolo era stato per lui come un impegno che lo inchiodava ad un certo modo di fare giornalismo: un giornalismo senza sé e senza ma, in cui la ricerca della verità era un dovere etico, cui il cronista doveva consacrare tutto, anche la vita. Perché per lui, Walter, la vita di un cronista era la ‘verità’. Senza l’urgenza della verità non valeva la pena di essere vissuta”.