Approfondimenti. La silenziosa rivoluzione culturale del mondo pugilistico.

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Ivan Zucco in azione a Verbania

VARESE, 10 luglio 2022-il mondo del pugilato italiano deve cambiare. In tutte le sue forme. Per questo il presidente della Federazione Italiana, Flavio D’Ambrosi, ha deciso di rendere pubbliche le sue interessanti riflessioni che volentieri pubblichiamo.

«L’ho sempre pensato e sostenuto. Il mondo del pugilato necessità di un radicale cambiamento nel modo di pensare, di agire e di gestire.

Le vicissitudini dell’IBA e le conseguenti decisioni del CIO – soprattutto quella relativa ai Giochi olimpici 2028 – ne danno ampia testimonianza.

Non è da meno, però, il mondo professionistico dove affiorano, ormai da anni, sigle internazionali che inflazionano e svalutano titoli e carriere dei pugili. Sigle che prendono vita come funghi nei boschi dopo la pioggia; ma i funghi, per lo più, sono almeno commestibili.

Peraltro, in questi casi un “responsabile silenzio” vale più di un chiassoso abbaiare. Difatti, chi ha responsabilità gestionali di un movimento pugilistico così importante come quello Italiano, deve necessariamente essere equilibrato e ponderare attentamente, insieme al suo Consiglio federale, ogni operato senza incorrere in inutili e dannose dichiarazioni altisonanti.

Del resto, la storia insegna che le rivoluzioni più profonde e durature sono quelle che operano in silenzio senza drammatici strappi ed egocentrici colpi di scena. Figlio di questo modo di pensare è anche il “progetto innovativo sui Pro” – apprivato nell’ultimo Consiglio federale – che finalmente eleva a vero protagonista e fruitore del sostegno federale il pugile. Progetto rivoluzionario che darà i suoi frutti tra qualche anno anche se è passato nell’indifferenza generale.

Ecco mi piace pensare che il mio mandato possa essere caratterizzato proprio da una silenziosa “rivoluzione culturale del movimento pugilistico” che non abbia un solo protagonista ma più autori e sia ampiamente coinvolgente e condivisa. Una rivoluzione culturale che si fondi su processi gestionali efficienti e rigorosamente oggettivi posti in essere da chi sia in possesso delle adeguate competenze.

Nel frattempo, mentre le attuali Nazionali Azzurre stanno riportando il pugilato italiano Aob ai livelli che merita, l’EUBC ha deliberato la nomina di Vittorio Lai, Fabrizio Baldantoni e Carmela Ignozza all’interno di tre diverse commissioni continentali.

Per l’amico Vittorio, l’EUBC ha scelto la prestigiosa “commissione arbitri giudici” in cui ricoprirà la carica di coordinatore.

I dati semestrali sull’attività pugilistica nazionale (affiliazioni, tesseramenti, eventi pugilistici e match svolti) registrano ancora nuovi record e l’incremento dei processi selettivi – finalizzato all’ingresso degli atleti nelle Nazionali Azzurre – sta richiedendo una revisione dell’assetto logistico.

Lo spazio di allenamento delle Squadre Azzurre è diventato strumento prezioso di confronto e crescita dell’atleta che viene forgiato, in prima battuta, nelle palestre delle nostre società.

In tale ottica, la Federazione sta portando avanti un progetto di potenziamento e decentramento dell’attuale Centro federale di Assisi. Progetto facente parte del programma elettorale dello scrivente e della propria squadra di governo.

Dal 2021 gran parte dei ritiri e dei collegiali delle Squadre Azzurre di categoria – schoolboys e junior – sono stati decentrati presso il Centro federale di Formia che, da questo anno, ospiterà per la prima volta anche corsi nazionali di formazione riservati ai tecnici.

Nel contempo si stanno incrementando i “Round Robin” finalizzati alla selezione dei componenti le Squadre Azzurre di categoria. Secondo le intenzioni del Consiglio federale, i Round Robin potranno essere ospitati – già dal 2023, su richiesta delle società affiliate – presso strutture sportive appositamente individuate.

Il decentramento dei raduni Azzuri si accompagnerà, altresí, ad un potenziamento del Centro federale di Assisi che rimane ovviamente il fiore all’occhiello della Fpi. Grazie ai fondi messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dipartimento dello Sport) – a cui ha avuto accesso il Comune di Assisi – l’attuale Centro federale sarà spostato all’edificio attiguo (Pala eventi) che sarà oggetto di un’importante riqualificazione e potenziamento.

Flavio D’Ambrosi presidente FPI

Il nuovo Centro federale – che sarà verosimilmente pronto entro il primo semestre 2023 – ospiterà le Nazionali Azzurre, l’Accademia internazionale di formazione, la Scuola nazionale di formazione FPI ed eventi pugilistici nazionali ed internazionali.

Il nuovo centro federale sarà dotato di tutti i confort, dalla palestra completamente attrezzata, alle aule per i corsi ed ad una nuova zona parcheggio per gli eventi pugilistici.

Il Comune di Assisi rinnoverà l’attuale Convenzione a favore della Fpi, cedendo la struttura sportiva, totalmente ristrutturata, per ben 30 anni.

Il percorso di decentramento e potenziamento delle strutture federale non è però terminato. Sarà fondamentale individuare prima della fine di questo quadriennio, due nuove strutture, una al nord l’altra dislocata al sud d’Italia, che possano fungere da Centro federale per lo svolgimento di specifici collegiali interregionali utili alla selezione dei nuovi giovani talenti che saranno poi avviati presso il Centro federale di Assisi o di Formia.

Continua ininterrottamente l’attuazione di una politica sportiva – finalizzata alla crescita qualitativa del pugilato italiano – che ha il suo perno nella programmazione, nell’efficienza degli assetti organizzativi e nelle sinergie con il territorio.

Nel prossimo mese di settembre ci saranno tre importanti novità – che avranno ampie ricadute positive per tutte le società affiliate e per l’intero movimento – frutto dei rapporti interistituzionali, curati dalla Fpi, con gli Enti e gli Organi preposti alla gestione dello sport.

Non è semplice portare avanti una silenziosa rivoluzione culturale che traghetti il pugilato italiano nella “normale contemporaneità dello sport italiano”; soprattutto per fattori esogeni che a volte prendono la forma di banali capricci dettati dalla difesa di posizioni personalistiche.

La viscerale passione verso lo sport è il mio unico e vero sostegno per quella che a volte mi sembra essere un’impresa ciclopica!».

Il Presidente Fpi

Dott. Flavio D’Ambrosi