Sciopero generale lavoratori comparto Vigilanza Armata: a Varese lunedí presidio davanti Prefettura

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VARESE, 26 agosto 2022-Lunedì 29 agosto si terrà lo sciopero regionale del comparto della vigilanza armata e dei servizi fiduciari in seguito alla rottura del tavolo di trattativa per il rinnovo del CCNL scaduto ormai da ben 7 anni nel 2015, facendo seguito allo sciopero nazionale del 2 maggio 2022.

A Varese é previsto un presidio organizzato dalla Cgil. Cisl e Uil, davanti alla Prefettura dalle 10 alle 12.
Questi lavoratori, che si occupano di sicurezza, servizi di sorveglianza, trasporto valori e servizi fiduciari di portierato e guardiania, hanno retribuzioni basse e inadeguate alla responsabilità e al rischio che corrono tutti i giorni.
Le basse retribuzioni stanno avendo un effetto anche sulle condizioni di lavoro, poiché c’è carenza di personale mentre i servizi sono in espansione, quindi il personale è costretto a turni massacranti con straordinari che ormai fanno parte della quotidianità e lo stress è molto elevato, con pericolose conseguenze anche sul tema della salute e la sicurezza dei lavoratori.
Nonostante il buon esito dello sciopero del 2 maggio, le compagini datoriali non hanno dato sufficienti segnali di apertura per il buon esito del rinnovo del CCNL
Le rappresentanze sindacali chiedono salari dignitosi, adeguati alle responsabilità e al rischio che i dipendenti corrono, condizioni di lavoro migliori con orari che consentano riposo e tempo per la famiglia.
Da sottolineare  inoltre il silenzio delle Istituzioni che dovrebbero avere un’attenzione particolare per il settore della vigilanza, che è di fatto regolamentato da Leggi specifiche che riguardano il personale armato, al fine di esercitare la funzione di controllo e intervento loro assegnata dalle norme vigenti, comportamento ancor più inaccettabile se riferito a lavoratrici e lavoratori che quotidianamente garantiscono la sicurezza privata e
pubblica, come ampiamente dimostrato durante la fase emergenziale sanitaria, spesso facendosi carico di compiti impropri in nome dell’interesse generale