Tema scuola e riapertura anno scolastico, interviene Orlandi candidato per il PSI al Senato

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VARESE, 14 settembre 2022-Il candidato socialista  al collegio uninominale del Senato  Varese-Como  dott.Orlando Rinaldi ,segretario della sezione varesina del PSI ,prende posizione sul tema scuola alla riapertura dell’anno scolastico. 
Relativamente alla scuola, c’è un punto programmatico della lista “PD – Insieme per un’Italia democratica e progressista” ed è quello relativo alla regionalizzazione dell’Istruzione pubblica.
Il PSI, insieme a PD, Art.1 e Demos, si presenta alle prossime elezioni con la lista “Italia Democratica e Progressista”. La lista nel programma prevede alcune specifiche proposte socialiste legate all’adeguamento del salario del personale scolastico, alla riduzione del precariato, all’impegno a creare luoghi di studio sicuri ed efficaci.
Il programma  spiega come “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia alle Regioni potranno essere concesse nell’ambito di una legge quadro nazionale, solo previa definizione dei Livelli Essenziali di Prestazioni concernenti i diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio nazionale… ma sono comunque esclusi dalla differenziazione delle competenze regionali i grandi pilastri della cittadinanza, a partire dall’istruzione”.
Il PSI, che ha contribuito alla stesura del programma, è consapevole di come la regionalizzazione dell’Istruzione pubblica, caldeggiata dalla Lega e di fatto accettata dalle altre forze politiche del centro e della destra, minerebbe l’unità culturale del Paese e impedirebbe al sistema d’istruzione italiano di offrire a tutti i giovani pari opportunità.
Sono ad esempio evidenti i danni fatti dall’assegnazione alle Regioni di importanti competenze nella Sanità pubblica. Noi socialisti e l’insieme delle forze politiche che costituiscono la lista “PD – Insieme per un’Italia democratica e progressista”, siamo consapevoli dei rischi sociali ed economici che correrebbe il Paese qualora venisse regionalizzata l’istruzione pubblica e per questo, tra i punti programmatici, abbiamo inserito il “no alla regionalizzazione della scuola pubblica”.
No perché chi ha merito e competenze deve poter competere ovunque alla pari, dando a tutti  pari doveri e diritti, basandoci sulle competenze e sul merito Altro che scuola di serie A e serie B, smettiamola di dare questi segnali ancorando il futuro dei nostri giovani alle condizioni economiche della famiglia di appartenenza.
Ci sono poi le problematiche  del personale scolastico.
Il ridimensionamento della piaga del precariato  è la vera priorità per chi vuole rendere più efficace la scuola pubblica italiana. E’ necessario un rapido programma di stabilizzazione dei docenti precari che insegnano da anni nella scuola statale e il potenziamento della figura dell’insegnante di sostegno prevedendo TFA con valore abilitante e rendendo la classe di concorso esclusiva.
Anche quest’anno le lezioni riprendono grazie a migliaia di precari (oltre 150.000 docenti su 770.000). E  quest’anno le scuole non disporrano dell’organico COVID e diverse centinaia di cattedre verranno accantonate per i vincitori del concorso straordinario bis. Un accantonamento necessario ma che porterà, verosimilmente nel pieno dello svolgimento dell’anno scolastico, alla chiusura di centinaia di contratti di supplenza.
Sempre troppo pochi i Dirigenti costretti a seguire più Istituti e troppi plessi scolastici.
 Sempre ridotto ai minimi termini e caratterizzato dalla precarietà dei contratti, il personale amministrativo e i collaboratori scolastici.
Non contribuisce a migliorare situazione l’evidente mancanza di volontà nel chiudere il contratto, nonostante preveda aumenti assolutamente inferiori all’aumento del costo della vita.