Dalla Nuova Zelanda arriva a Como Matt Ó Branáin, un attivista per la Giornata Mondiale dei Diritti Umani

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COMO, 7 dicembre 2022-Arriva a Como a Matt Ó Branáin, neozelandese di 42 anni, musicista e celebre sostenitore di Julian Assange. Ha deciso di viaggiare 19.000 km e sabato 10 dicembre sarà in Piazza Verdi dove, insieme a Lorena Corrias ed altri attivisti comaschi, replicherà dal vivo la statua “Anything to say” di Davide Dormino in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani indetta dall’ONU.   

L’opera statuaria è un tributo al coraggio di chi osa dire la verità in faccia al potere – e questo è certamente il caso di Assange. Ma è anche un cupo ricordo dei pericoli cui incorrono coloro che lo fanno – Assange come Chelsea Manning come Edward Snowden.  Le loro vicende illustrano quanto spesso i nostri osannatissimi diritti umani, nella realtà dei fatti, “vengano negati… anche in maniera flagrante”, per dirla con le parole di Volker Türk, il nuovo Commissario ONU incaricato di promuovere la giornata commemorativa.

“Chiaramente in Occidente,” aggiunge Corrias, “il caso più flagrante di diritti umani negati è quello di Julian Assange, il giornalista ed editore australiano che, a partire dal 2006, ha rivelato, sul suo sito WikiLeaks, i crimini e gli illeciti dei potenti in tutto il pianeta.  Oggi è in carcere a Londra, senza processo, proprio per impedirgli di continuare a pubblicare le sue rivelazioni.  Vengono così negati il suo diritto alla libertà, il suo diritto alla parola e il suo diritto alla stampa.  Per questo, noi cittadini di tutto il mondo intendiamo cogliere la ricorrenza del 10 dicembre per chiedere che Julian sia liberato e messo in condizione di poter riprendere il suo lavoro giornalistico di denuncia.”

Corrias è una figura nota in Piazza Verdi: ogni sabato pomeriggio, vestita con una tuta arancione da prigioniero, si “incarcera” davanti al Teatro Sociale in una piccola cella (3m x 2m) disegnata sul pavimento per ricordare la cella di identiche dimensioni in cui è rinchiuso Assange.

Questo sabato, invece, chiede ai suoi concittadini comaschi di venire in piazza Verdi, dalle 14.30 alle 16.30, per accogliere Matt Ó Branáin, in arrivo dalla Nuova Zelanda per inscenare con lei una performance dell’azione #Stand4Truth.

Chi è esattamente Matt Ó Branáin?  E’ un attivista che, come Corrias, da mesi

“s’incarcera” in una minuscola cella in una piazza della sua città neozelandese, portando addosso una tuta arancione, per ricordare ai passanti le angherie alle quali è sottoposto Assange.  Ma a differenza della Corrias, Ó Branáin indossa la sua tuta arancione ogni singolo giorno, dalla mattina andando al mercato fino alla sera quando suona in qualche locale.  Così fa ricordare costantemente ai suoi concittadini la prigionia di Julian.

Non solo, ma Ó Branáin sfrutta la sua seconda professione di artista audiovisivo e

Lorena Corrias

informatico per inondare i social media con i suoi vivaci appelli per la liberazione di Assange.  Addirittura, lo scorso 8 ottobre, ha saputo smuovere sufficientemente le acque, a partire dalla sua nativa Nuova Zelanda, per far confluire, sulla lontana Londra, una catena umana di attivisti pro Assange venuti da ogni parte del mondo per circondare l’edificio del parlamento britannico gridando “Free Assange”.

“Prima non m’interessavo granché alla politica,” spiega Matt; “poi ho letto per caso il libro di Nils Melzer sulla persecuzione giuridica del co-fondatore di WikiLeaks.  E ho capito quanto sono in pericolo i nostri diritti umani fondamentali.  Pensate: in Occidente s’incarcera un giornalista investigativo per fermare le sue rivelazioni!  E’ stato uno choc.  Ad un tratto ho capito che la democrazia non può esistere se non viene tutelato il nostro #DirittoDiSapere quello che fanno realmente i nostri governanti.  La libertà della parola e la libertà di stampa sono essenziali se vogliamo poter lavorare per migliorare la nostra società – perché questo è il vero senso di far politica; ce n’è voluto ma alla fine l’ho capito.  L’azione di Lorena a Como, che ho scoperto tramite i social media, mi ha ispirato a seguire il suo esempio e anche a venire a Como per fare una performance in piazza insieme a lei in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani.”

“Aiutaci a realizzare la nostra performance, è in gioco il futuro di tutti, non solo quello di Julian,” chiede Corrias a tutti i suoi concittadini comaschi. “L’azione si chiama #Stand4Truth, ovvero alziamoci a favore della verità.  L’azione consentirà al pubblico di diventare protagonista non solo con la propria presenza, ma anche con la propria voce.  Ma abbiamo bisogno di aiuto, due volontari che possono fare le foto e le videoriprese sabato e anche inviarle tramite i social media e altri che possano parlare con i passanti invitandoli a prendere una posizione su questa causa.   Chi vuole aiutarci può scrivermi un messaggio nella pagina Instagram como for_assange oppure via e-mail a lorena.cori@alice.it.”