VARESE, 21 gennaio 2023- di GIANNI BERALDO-
Nonostante la mattinata climaticamente fredda, il Salone Estense di Varese oggi era avvolto da un caldo abbraccio e senso di fare del bene aiutando gli altri; così forte e penetrante tale da fare dimenticare il freddo torpore invernale.
Queste le sensazioni una volta entrati nel grande salone comunale, solitamente sede del Consiglio comunale, che questa mattina ha accolto centinaia di volontari in rappresentanza di diverse associazioni varesine, che si occupano di aiutare le persone immigrate o emarginate presenti nella nostra città.
E ‘Prendersi cura’ era anche il titolo dell’incontro e confronto organizzato oggi dalla storica e attivissima associazione Sanità di Frontiera e da Reti Varese Senza Frontiere.
Tra i relatori Vincenzo Salvatore, Ordinario di Diritto dell’Unione Europea all’Insubria di Varese, il dottor Filippo Bianchetti presidente de fondatore di Sanità senza Frontiere (nata nel 2009) e la sua vice la dottoressa Fiorella Gazzetta che durante il suo intervento ha ritenuto a ribadire come l’associazione sia stata ideata con lo scopo di «dare risposte a bisogno di salute da parte di cittadini extracomunitari». Molti dei quali impossibilitati ad affrontare qualsiasi tipo di malattia in quanto non ancora in possesso di un permesso di soggiorno. Insomma uno stato pericolosamente limbico dove decine di persone rischiano di morire per assenza di cure primarie. Incontro fortemente voluto anche dal Consiglire comunale con deleghe alla Sanitá Guido Bonoldi, di professione medico, anch’esso tra i relatori della mattinata.
Ogni associazione facente parte di questo settore assistenzialistico, durante questo incontro pubblico ha avuto modo di far conoscere la propria attività attraverso brevi interventi da parte di un loro rappresentante.
Se diverse di queste straordinarie realtà volontaristiche che operano sul territorio sono piuttosto note in quanto attive da molti anni, altre sono delle micro realtà associative più recenti a volte composte da pochissimi volontari spesso senza una sede. Ciò non toglie che la loro valenza abbia pari dignità delle altre esprimendo quella forza e desiderio di aiutare gli altri, aiutare gli emarginati appunto.
Così si scopre che esiste ad esempio l’associazione Vivere Insieme, un centro diurno
per i senza tetto presentato al Salone Estense da Roberto Caruso che dice «Non abbiamo
una sede ma lavoriamo in piazza, vicino alla chiesa delle Brunella. Qui abbiamo scoperto quanta gente senza una casa ha bisogno di aiuto e assistenza».
Oppure l’associazione Varese Oltre Confine presentata da Vittorio Larocca «Svolgiamo un’attività di ascolto e orientamento fornendo aiuto attivo. Siamo ospitati presso i frati di Viale Borri in attesa di trovare una soluzione a livello di sede permanente».
Interessante anche il gran lavoro messo in piede da Refugees Wellcome, nota associazione internazionale con sedi in tutta Italia ora anche a partire dal 2019. A raccontare la loro attività ci ha pensato Tiziana Basso che orgogliosamente sottolinea come «Non abbiamo una sede e nessuna carica gerarchica. Il nostro impegno è quello di cercare famiglie in grado di ospitare migranti, quelli che abbiano però già effettuato un percorso di accoglimento imparando anche qualche frase in italiano. A oggi abbiano attivato a Varese 19 accoglienze attive ma purtroppo la guerra in Ucraina ha costretto alla fuga molte persone, tutte in cerca di aiuto e accoglienza».
Tra le realtà minori a livello numerico ma non per l’apporto sociale, troviamo Varese Cooperativa lotta sociale contro l’emarginazione rappresentata da Roberta Bettoni. Importante anche l’apporto dell’associazione Il Viandante «Ci occupiamo di persone senza fissa dimora. Negli utlimi anni abbiamo offerto assistenza a 165 persone occupandoci del loro perocorso riabilitativo in societá. Ora dieci di loro sono tornati a vivere, hanno una casa e un lavoro», spiega Maria Albanese.
Curiosa l’attivitá dell’associazione Giocattolo Solidale, come spiega Davide Grandi «Piú che il giocattolo é importante il senso del gioco, cosa importantissima per i bambini spesso traumatizzati da vari eventi. Con loro ovviamente coinvolgiamo pure le mamme. Per farlo al meglio organizziamo anche dei campi estivi»
Molte le associazioni invitate, tra loro ovviamente anche quelle più ‘famose’, come il Centro Gulliver, con attivitá spiegata da Chiara Pontiggia.
Oppure l’associazione Un’altra Storia raccontata dal suo presidente Giuseppe Musolino, sempre molto attivo in ambito sociale e culturale con sede in via Speri Della Chiesa. Particolarmente conosciuta anche l’associazione Auser attiva dal 1987 «La
nostra attività consiste per un buon 70% nel servizio di accompagnamento persone che hanno necessità di recarsi in luoghi di cure ma non solo. Servizio svolo in comunione con altre realtà associative della città», dice Carmine Ambrosetti che evidenzia inoltre come dal 2015 Auser è molto attiva anche nell’accogliere e aiutare vittime delle tratte umane».
Tra le principali realtá cittadine sicuramente la Casa della Caritá della Brunella con don Marco che sostiene come «Ora sono in aumento le richieste per esigenze sanitarie. La cura delle persone é fondamentale per questo vorremmo attivare anche un servizio di odontoiatria sociale»
Ad aprire la mattinata ci ha pensato il sindaco Davide Galimberti, mentre tra gli ospiti
anche la parlamentare Maria Chiara Gadda, il Consigliere regionale Samuele Astuti e l’assessora comunale Nicoletta San Martino (in sala anche l’assessore Roberto Molinari).
Una mattinata decisamente utile e interessante dalla quale è emerso prepotentemente (ribadito pure dai vari rappresentanti delle associazioni) la volontà di fare rete senza disperdere energie, come in realtà pare stia accadendo ora a Varese con alcune associazioni che praticamente svolgono lo stesso compito di assistenza e accoglienza pur con modalità diverse.