Poca partecipazione al presidio di Varese per le morti di migranti sulle coste calabresi: “E’ una strage di Stato”

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VARESE, 4 marzo 2023-di GIANNI BERALDO-

Poca partecipazione questa mattina al presidio organizzato a Varese, dirimpetto a Piazza Montegrappa, avente come tema la recente strage di migranti avvenuta sulle coste calabresi.

Appuntamento quello varesino  organizzato da diverse associazioni provinciali (tra cui Un’altra Storia, Varese Senza Frontiere, Associazioni per i Diritti Umani, il movimento La Comune, ecc…) con la partecipazione pure della Cgil.

Una settantina in tutto. Pochissimi giovani e molti attivisti over 60. Scarsa partecipazione ma comunque una presenza più che simbolica con i vari rappresentanti delle associazioni ad alternarsi al microfono spiegando le ragioni dell’incontro.

<<Una strage di Stato>>, così l’hanno definita gli organizzatori del presidio così come i manifestanti.

Alcuni di loro con volantini da distribuire ai passanti (tutti disinteressati e impegnati più che altro nella tradizionale passeggiata mattutine di fine settimana) sui quali veniva riportato il senso della tragedia e le colpe dello Stato (secondo le loro tesi ovviamente).

L”area del presidio era completamente tappezzata di striscioni e manifesti del tipo “I muri creano i trafficanti, non il contrario” e altri dal tenore simile.

Interessante la partecipazione dell’associazione nazionale La Comune, rappresentata in provincia di Varese da Manuela <<E’ un’associazione nata con questo nome citrca 15 anni fa ma la sua storia in realtà è molto piuù lunga chiamandosi in precendenza Socialismo Rivoluzionario. Noi crediamo in un cabiamento che parte innanzitutto dalle persone, quelle che scelgono di esprimere la propria e migliore umanità. I valorti migliori perchè crediamo che questa sia la strada più concreta per vivcere meglio>>.

Tra i manifestanti una rappresentante della Cgil varesina ammette scorata <<Davvero poca gente e sempre quella, non sappiamo più che fare per attirare l’attenzione

Giuseppe Musolino

su temi così importanti>>.

Tutto vero quello che evidenzia la sindacalista, resta il fatto che fortunatamente in Italia esiste ancora ha la forza di scendere in piazza a manifestare il dissenso su temi cruciali e importanti per la nostra società, non solo per il presente ma soprattutto in ottica futura.

Certamente bisogna trovare anche il giusto appeal nei confronti dei giovani e di altre categorie di persone, altrimenti il rischio che di avvenimenti e di certe tragedie non se ne parli proprio più.

direttore@varese7press.it