ROMA, 22 marzo 2023-Fino al 24 marzo è possibile visitare a Roma l’installazione di Gianfranco Meggiato L’incontro. Simbolo di Pace, realizzata dallo scultore veneziano e promossa da BAM eventi d’arte. Il progetto, con il patrocinio del Municipio Roma I Centro, si avvale della curatela di Rocco Guglielmo e Alessandro Romanini. L’installazione realizzata da Meggiato, una monumentale scultura ambientale, posizionata di fronte alla sede del Palazzo di Giustizia (sede della Corte Suprema di Cassazione), vuole essere un invito alla riflessione a esattamente un anno dall’inizio della guerra in Ucraina.
L’opera di Meggiato rappresenta un abbraccio collettivo e il significato profondo della sua installazione è insito nella necessità di superare le proprie trincee interiori e le proprie solitudini per ritrovarsi in un grande abbraccio corale. L’opera, realizzata con sacchi di juta, simboleggianti una fortificazione militare su cui l’artista ha impresso riflessioni e pensieri di pace di alcuni dei personaggi più importanti del Novecento, vede al centro una bianca fluida scultura in lega di alluminio, una Musa Silente: l’Incontro vuole simboleggiare l’importanza del ricongiungimento tra i popoli e il rispetto tra individui diversi.
IL VOLUME EDITO DA MONDADORI
“L’installazione con i suoi sacchi di juta destinati ad un rapido disfacimento, vuole simbolicamente porre l’accento anche sul tema della caducità della natura umana, infatti di fronte alla presa di coscienza dell’ineluttabile fugacità della vita umana i conflitti dovrebbero perdere di ogni significato. Dobbiamo assumere la consapevolezza che siamo tutti onde dello stesso mare, cellule dello stesso organismo e che il rispetto tra diversi è la base di tutti i rapporti da quelli interpersonali fino a quelli tra potenze geopolitiche”. È certamente un messaggio di speranza, un monito quello lanciato da Gianfranco Meggiato, a procedere con forza verso un unico obiettivo, la pace. Per la chiusura della mostra sarà realizzato un volume edito da Giorgio Mondadori. Un libro creato a mano con la copertina in juta che ricorda i sacchi della installazione. L’artista per l’occasione ha chiesto ai bambini di diversi paesi di fare un disegno sul tema “cosa vuol dire per te la pace”.