Soliadrietà da Cobas Scuola ai pacifisti denunciati per striscioni contro la guerra a Gallarate

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Alcuni striscioni esposti a Gallarate (foto paecelink.it)
VARESE, 30 maggio 2023-Solidarietà ai pacifisti e alle pacifiste che sarebbero stati/e denunciati/e per aver esposto striscioni contro la guerra e la militarizzazione delle scuole.
Apprendiamo dalla stampa locale che sette pacifisti sarebbero stati denunciati per aver esposto striscioni contro la guerra e la militarizzazione delle scuole durante un concerto della Fanfara a conclusione della Settimana Azzurra , evento organizzato a Gallarate per i festeggiamenti dei 100 Anni dell’Aeronautica Militare e che ha coinvolto anche alcune scuole locali (Falcone, Ponti, Vinci).
Colpisce il linguaggio utilizzato per descrivere questa azione non violenta. In particolare, il quotidiano La Prealpina scrive un articolo https://www.prealpina.it/…/gallarate-sette-denunce-per… dal tono sensazionalistico, associando l’azione ad un assalto pianificato per bloccare la manifestazione. Sette persone “armate” di striscioni all’assalto della Fanfara!
Scrivevamo in un precedente documento che “Smilitarizzare” le scuole e l’educazione vuol dire rendere gli spazi scolastici veri luoghi di pace e di accoglienza, opporsi al razzismo e al sessismo di cui sono portatori i linguaggi e le pratiche belliche, allontanare dai processi educativi le derive nazionaliste, i modelli di forza e di violenza, l’irrazionale paura di un “nemico” (interno ed esterno ai confini nazionali) creato ad hoc come capro espiatorio.
Forse bisognerebbe “smilitarizzare” anche la stampa che si spinge a considerare azioni di protesta non violenta come tentativi di assalto meritevoli di denuncia ma, poi, elogia quelle scuole che affidano corsi di lingua inglese, educazione alimentare, attività sportive o di prevenzione del bullismo ad ufficiali delle forze armate.
Siamo a disposizione dei giornalisti che volessero approfondire la materia del coinvolgimento massiccio delle forze armate, anche della NATO, nei processi educativi.
Potrebbero scoprire che molte scuole, nei percorsi di alternanza scuola-lavoro (PCTO), mandano i propri studenti nelle basi militari o nelle caserme.
Potrebbero scoprire la miriade di protocolli d’intesa firmati da rappresentanti dell’Esercito con il Ministero dell’Istruzione, gli Uffici Scolastici Regionali e Provinciali e le singole scuole.
Potrebbero scoprire che, spesso, gli studenti che partecipano a queste attività (proprio come quella che ha visto partecipare 180 studenti delle nostre scuole al “corso di cultura aeronautica” con tanto di premiazione) vengono selezionati senza che gli stessi docenti, titolari delle programmazioni didattiche, ne sappiano nulla.
Cobas scuola Varese aderente all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole