“Nel giorno del primo scritto dell’esame di stato del 2023 – inizia la nota del movimento – abbiamo voluto portare l’attenzione su ciò che è evidente a tutti gli studenti, maturandi in primis: l’esame di maturità è ormai l’ombra di sé stesso”
“Quello che dovrebbe essere un importante momento di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta – continua la nota – è sostanzialmente ridotto ad una semplice formalità e ad un calcolo di punteggi, fatto di crediti formativi ottenuti in particolare attraverso quell’abominio che si chiama Alternanza scuola-lavoro”
“Una maturità così concepita – prosegue la nota – nega quella che dovrebbe essere la sua essenza, portando spesso gli studenti a non sviluppare un pensiero critico, rassegnandosi semplicemente a ‘dire agli esaminatori ciò che vogliono sentirsi dire’
È questa la scuola che vogliamo? Una scuola che imbottisce gli studenti di nozioni anziché far sviluppare loro un pensiero critico?”.
“Per questo motivo – conclude la nota – abbiamo scelto di appellarci a chi, in tempi oggi demonizzati, diede a questa Nazione un sistema scolastico ed un esame di stato all’avanguardia: Giovanni Gentile. Affinché il filosofo attualista e ministro dell’Istruzione possa ancora rappresentare un modello per chi, come noi, crede ancora in una scuola ed un futuro migliori.
Non possiamo, quindi, che concludere con il nostro augurio ai ragazzi che oggi sosterranno la prima prova”