BRINZIO, 17 settembre 2023-di GIANNI BERALDO-
Un grande successo con migliaia di persone che durante i due giorni (ieri, sabato 16 settembre e oggi) della manifestazione hanno letteralmente invaso le antiche strade del meraviglioso borgo di Brinzio.
Forse é stata una sorpresa pure da parte degli organizzatori (con patrocinio del Comune, Pro Loco e altri) che hanno ideato la prima edizione di ‘Sapori contadini al Brinzio’, un invitante e coloratissimo percorso enogastronomico con vendita e degustazione di prodotti Km O, oltre a iniziative culturali.
Un viaggio nella natura e tradizione che ha visto protagonisti i ‘famosi’ e storici
cortili di Brinzio (le Curt) ognuno di loro ospitanti bancarelle di aziende agricole, apicultori, custodi artigianali della tradizione agricola e altro ancora tutte fieramente espressione del territorio.
Tra un cortile e un altro, tutti straordinariamente curati e abbelliti con fiori come fossimo in qualche paese del trentino, anche percorsi culturali.
Infatti in bella mostra vi erano pure con mezzi e strumenti contadini del passato, che ci ricordano quanta passione e fatica gli abitanti del posto erano costretti a farefino alla metá del secolo scorso. Percorso di storia e cultura consolidato con una visita al museo delle tradizioni aperto tutto l’anno seppur in giorni specifici.
In qualche corte interessante anche l’esposizione di alcuni capi di abbigliamento femminile originali di fine Ottocento, come l’emozione di vedere un grammofono funzionante con Lp 78 giri annesso prodotto ai primi dle Nocecento dalla famosa etichetta discografica ‘Il cane del padrone’.
Cosí partendo dalla via Trieste il percorso ci ha portato nella Curt di Badech, poi nella Curt di Badoll, senza dimenticare la bella Curt Dr’Ost (con degustazioni di vini importanti), la Curt di Burbachi e quella della ReGra.
Senza dimenticare la Curt di Murné e la Curt di Tulitt (tutti cortili dove pare che il tempo si sia fermato), con bancarelle che hanno offert con assaggi a volontá e ovviamente venduto, prodotti di ogni tipo tassattivamente di estrazione territoriale.
Tanta gente ha affollato i punti ristoro, come quello allestito all’oratorio in cui ci si poteva sollazzare con polenta e altri piatti tradizionali senza dimenticare le immancabili patatine fritte o birra anch’essa prodotta artigianalmente.
Insomma una bella festa utile a svagarsi per qualche ora immersi nella natura e nei ricordi del passato.