VARESE, 20 settembre 2023-L’assemblea dell’associazione politica “I Repubblicani”, fondata nel 2015 partendo da un’idea di Silvio Berlusconi e Marco Reguzzoni, si è riunita pochi giorni fa per rilanciare il proprio impegno in termini di proposte e iniziative.
Richiamandosi nel nome al “Big Old Party” statunitense, l’associazione ha la finalità di diffondere e perseguire i principi della tutela delle libertà individuali, dell’economia di mercato, del merito, della libera iniziativa economica e del federalismo, con l’obiettivo di favorire il dialogo tra le varie componenti politiche.
Alla presidenza è stato eletto all’unanimità Marco Reguzzoni, 52 anni, di Busto Arsizio, imprenditore, già presidente della Provincia di Varese (dal 2002 al 2008), deputato e capogruppo nell’ultimo governo Berlusconi-Bossi (2012), che ritorna così a un ruolo politicamente attivo dopo oltre un decennio.
L’assemblea ha provveduto anche a rinnovare gli organi sociali. Il direttivo, composto da numerosi professionisti e imprenditori, vede anche alcune presenze politiche o eccellenti“ritorni”: tra questi, Enzo Raisi, già parlamentare per PDL e FLI, l’avvocato Andrea Mascetti presidente di Finlombarda, il consigliere regionale lombardo Emanuele Monti (Lega), oltre ad esponenti di movimenti politici di centro, di centrodestra e di ispirazione civica.
«Il nostro sforzo – ha spiegato Reguzzoni nel corso dell’incontro – è destinato a tutti coloro che amano la politica e militano in partiti o liste civiche – con o senza tessera – e che si riconoscono nei tre nostri valori: il Comune come centro dell’azione politica (quindi autonomia e federalismo), il libero mercato con la valorizzazione del Made in Italy e l’Europa intesa come unità di popoli e non come Unione solo burocratica e finanziaria».
Nei prossimi giorni, l’associazione presenterà una serie di iniziative che consentiranno di avanzare soluzioni e stimolare il dibattito su temi decisivi e di alto spessore.
«Quello dei Repubblicani – spiega ancora il presidente Reguzzoni – non è un partito, né mai lo sarà. È invece un progetto di ampio respiro, che mira a favorire le condizioni per la nascita di un movimento popolare di massa, che possa recuperare alla politica un immenso corpo elettorale oggi insoddisfatto, ma che ha in sé energie positive e che potrebbe costituire nuova linfa per i partiti e i movimenti esistenti. Dobbiamo tornare a essere orgogliosi di noi, della nostra cultura e delle nostre appartenenze: agiremo strutturando scuole di formazione per chi vuole occuparsi di amministrazione negli enti e nelle società territoriali, ma anche aprendo uno spazio di pensiero, confronto e diffusione di idee che coinvolga i partiti al governo e gli amministratori locali».