Salviamo la sanità lombarda: manifestazione a Milano sabato 21 ottobre

0
853
Una mnaigfestazione (foto sito anaaolombardia.it)

MILANO, 18 ottobre 2023 – Ancora tre giornate di mobilitazione per salvare la sanità lombarda, oggi a Pavia, domani a Darfo e dopodomani a Iseo,  prima della manifestazione centrale di sabato  21 ottobre,  dalle 11.00 in via Galvani, Piazza  Città di Lombardia, sotto la Regione, in cui è prevista la partecipazione di don Luigi Ciotti.

“La sanità lombarda deve cambiare”! Questo lo slogan al centro della mobilitazione e che ha caratterizzato le iniziative di vario tipo, assemblee, presidii,  volantinaggi che si sono tenuti in  decine di città, fra cui Bergamo, Saronno, Cremona, Crema, Ticino Olona, Abbiategrasso, Como, Edolo, Pavia, Milano. “La mobilitazione di sabato 21  non è una manifestazione conclusiva, ma una tappa fondamentale della battaglia che abbiamo intrapreso con la proposta di Referendum parzialmente abrogativo della legge regionale sanitaria e contro lacui illegittima bocciatura stiamo predisponendo il ricorso al TAR: andremo avanti   fino a quando  non saranno ripristinati i cardini del servizio sanitario pubblico su cui poggia la garanzia del diritto alla cura per tutti, oggi fortemente messo a repentaglio  dal rischio di crescente privatizzazione”, hanno dichiarato i rappresentanti del Comitato Promotore Referendum Marco Caldiroli Medicina Democratica, Federica Trapletti SPI CGIL, Vittorio Agnoletto Osservatorio Salute, Massimo Cortesi ARCI, Andrea Villa Acli. Nel corso della manifestazione, che sarà conclusa dall’intervento di don Ciotti, sono previsti interventi e testimonianze da varie realtà lombarde e l’intervento di un rappresentante del Coordinamento Veneto Sanità Pubblica,  CoVeSap,  che raccoglie oltre 80 associazioni, comitati e forze sindacali del Veneto. Da qui nascerà una collaborazione tra i due coordinamenti regionali per contrastare la privatizzazione della sanità che avanza in ambedue le regioni.

Al centro della mobilitazione una piattaforma condivisa di proposte in dieci punti, cruciali per contrastare il disastro della sanità lombarda caratterizzato: da  liste d’attesa infinite, diseguaglianze per reddito nell’accesso alle cure, smantellamento della medicina territoriale, sbilanciamento verso un privato sempre più finalizzato solo  ad una logica di profitto, incapacità di garantire le prioritarie azioni di prevenzione (es. sicurezza sul lavoro), peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, spese impazzite con i “medici gettonisti”, nessun governo delle rette a carico dei cittadini nelle RSA. e nei servizi per la disabilità. Priorità assoluta  fra le 10 proposte: 1) un centro di prenotazione effettivamente   unico e pubblico per tutte le strutture pubbliche e private accreditate, accessibile a tutti, con agende per la prenotazione sempre aperte, dati sulle liste di attesa  e bilanci resi pubblici da tutti gli enti accreditati; 2)  immediata attuazione delle norme esistenti, che garantiscono ai cittadini prestazioni nei tempi prescritti dai medici di medicina generale, riducendo gradualmente le prestazioni in libera professione.