Droga e armi nei boschi di Tradate e Pianbosco

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TRADATE, 30 gennaio 2020-Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio disposti dal Questore di Varese, nella mattina di ieri è stata effettuata una vasta operazione della Polizia di Stato nei comuni di Tradate e Saronno, con particolare attenzione alle aree prospicienti le stazioni ferroviarie e nelle zone boschive.

L’attività ha visto impegnato il personale della Squadra Mobile, specializzato nel contrasto alla criminalità diffusa e allo spaccio di stupefacenti, insieme ai colleghi del Reparto Prevenzione Crimine di Milano e della Polizia Locale dei due comuni interessati.

Nelle zone delle due stazioni ferroviarie delle città sopra indicate sono state identificate numerose persone, ma giunti nella zona boschiva di Pianbosco, nel territorio di Tradate, area nota per la presenza di soggetti dediti al consumo e spaccio di sostanze stupefacenti, il personale di Polizia si è addentrato nella boscaglia, attraverso uno dei tanti sentieri, lungo il quale è stato notato un giovane, che, con fare sospetto, a pochi metri di distanza da un bivacco creato artigianalmente, stava allestendo quella che si è rivelata una postazione di spaccio.

Alla vista degli Agenti, il soggetto, approfittando della fitta boscaglia e della zona particolarmente impervia, si dava alla fuga, gridando al fine di avvertire gli altri presenti nell’area boschiva. Il controllo del bivacco lascito incustodito ha consentito di rinvenire una consistente quantità di droga, oltre 50 grammi di cocaina e più di 150 grammi di eroina. La quantità  di tale stupefacente, al prezzo dell’illecito mercato, avrebbe fruttato loro dai settemila ai diecimila euro.

Nella circostanza, gli uomini dell’antidroga della Polizia di Stato hanno trovato anche diverse cartucce per fucili da caccia a pallettoni, diversi coltelli di grosse dimensioni ed alcuni machete dal grande potere offensivo, se usati contro le persone. Ovviamente era presente anche l’armamentario tipico per il confezionamento delle dosi di droga, trovata ancora sotto forma di grosse pietre. L’intervento, infatti, ha impedito agli spacciatori di procedere al loro taglio e la fuga repentina li ha obbligati a lasciare tutto sul posto.