GERMIGNAGA, 30 gennaio 2020-Ha giustamente destato indignazione l’ Airone bianco trovato morto nei pressi di Germignaga che, a detta dell’Assessore alla polizia locale Giovanni Corbellini, sarebbe stato vittima di un atto di bracconaggio. L’animale era diventato molto noto ma qualcuno, stante l’ipotesi avanzata, avrebbe posto fine alla sua esistenza con un fucilata.
“Purtroppo – ha commentato il CABS, l’associazione di volontari esperti di antibracconaggio – solo negli ultimi giorni, due Falchi Pellegrini sono stati abbattuti in provincia di Roma, un terzo vicino Oristano, una Poiana a Catania, ben 170 fringuelli sono stati trovati congelati in provincia di Perugia, numerosi Cardellini con lacci che li avvolgevano al petto in provincia di Reggio Calabria, un cervo decapitato in Val di Sole, a Trento, mentre un capriolo scuoiato è stato trovato nei pressi di Torino. Temiamo – ha aggiunto il CABS – che l’elenco non finirà specie se il legislatore non si deciderà ad inasprire le pene iniziando dal trasformare i semplici reati contravvenzionali che dovrebbero tutelare la fauna italiana nei più potenti reati delitti, così come già avviene per gli animali di cosiddetta affezione”.
Il CABS ricorda come l’Unione Europea già da alcuni anni ha aperto nei confronti dell’Italia un fascicolo propedeutico alla procedura d’infrazione. L’accusa è quella di non avere rispettato quanto previsto dalla Direttiva Europea di settore. In risposta a tale procedura l’Italia, con molto ritardo, ha varato un Piano nazionale contro il bracconaggio rimasto ancora in gran parte inattuato. “Nel frattempo – ha concluso il CABS – si continuano a registrare continui atti di bracconaggio. Speriamo che così non sia stato per l’Airone bianco di Germignaga anche se le notizie riportate in merito al suo ritrovamento non lasciano grande spazio ad altre strade”.