”Ciao carissimo Emilio”: Ettore Pagani ricorda la scomparsa di Emilio Vanoni

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Emilio Vanoni
VARESE, 4 febbraio 2024-Ciao carissimo Emilio.
Mi ricorderò sempre di te come “Artigiano di Pace”, come ama Papa Francesco chiamare gli “Operatori di  Pace”. Ricordando le Beatitudini evangeliche, col tuo comportamento quotidiano ti sei guadagnato il titolo  di “Figlio di Dio”, come Gesù chiamava gli Operatori di Pace. E ora, anche tu sarai saziato come molti giusti  perchè hai avuto fame e sete di giustizia.
Ti conobbi nei primi anni ‘80 durante le lotte contro gli Euromissili, contro i Pershing e i Cruise statunitensi e  gli SS20 sovietici. Tu imprenditore, io impiegato presso la direzione tecnica di Aermacchi e sindacalista di  base. Condividevamo la necessità di superare le divisioni ideologiche e partitiche per dare vera forza alla
lotta contro il crescente rischio nucleare. Le testate di distruzione di massa allora avevano raggiunto la  terrificante, spaventosa cifra di 70.000 e anziché cercare di invertire la corsa agli armamenti la si spingeva in avanti con lo Scudo Spaziale USA-NATO.
Un rischio paragonabile a quello attuale anche se in mutate condizioni, oggi di guerra calda. Una postura che lo storico pacifista britannico E.P. Thompson aveva definito “Sterminismo”, quale ultimo portato dello sviluppo delle forze produttive manifestatesi nel confronto bellico dell’allora guerra fredda. Per questo, con  me, salutasti con estremo favore la proposta di Gorbaciov, che oltre al piano per riformare il sistema  Sovietico, propose il disarmo in Europa, disarmo che si concretizzò con gli incontri di Reykjavik dell’ottobre  del 1986 e poi con il Trattato INF siglato l’8 dicembre 1987 a Washington con Reagan, per la eliminazione deimissili nucleari a raggio intermedio dispiegati da USA e URSS sul territorio europeo.
Mi ricordo della tua disponibilità a creare, prima di quegli auspicati eventi, il “Coordinamento Varese per la  Pace”, che fu un luogo di scambio, di condivisione e di cooperazione tra i 12 “Comitati per la Pace” che  nacquero in quel periodo. Assieme a quello che avevi contribuito a costruire in Valceresio e a quello di  Tradate, che nacque anche per mia volontà, sorsero a Busto Arsizio, a Gallarate, a Varese, a Castellanza, a
Sesto Calende, a Somma Lombardo, a Vergiate, in Valcuvia, a Gorla Maggiore, ed infine sbocciò il “Comitato  Studentesco per la Pace di Varese”.
Fu un pullulare di iniziative, come ben descrive Giovanni Lodi nel suo libro: “Uniti e Diversi. Le mobilitazioni  per la Pace negli anni ’80” e che è ben sintetizzato nella Tesi di Laurea di tua sorella Susanna con la sua  analisi sulla militanza politica nel movimento locale per la pace. Un movimento che portò in piazza milioni di persone e che contribuì allo smantellamento dei missili Cruise a Comiso.
Il tuo autocarro era sempre disponibile per rispondere alle esigenze logistiche del movimento varesino, e  ricordo ancora con grande emozione come, nel 1983, ci mettesti a disposizione un grosso tendone che  montammo in Piazza Montegrappa a Varese. Avrebbe accolto una dozzina di delegati dell’industria bellica  Varesina (Aermacchi, Agusta, Siai Marchetti e Caproni) che si erano resi disponibili a fare un digiuno  gandhiano di 5 giorni contro il dispiegamento dei missili Cruise a Comiso e che chiedevano al gruppo di
personalità che a livello mondiale erano al 35simo giorno di “digiuno illimitato” per lo smantellamento degli  Euromissili di fermarsi al 40simo, per evitare un suicidio. Ricordo che riuscimmo poi a far venire uno di loro,  il tecnico statunitense Thomas Siemer, progettista pentito del Sistema Tercom per la navigazione dei Cruise, a fare assemblee in Aermacchi ed in altre aziende del territorio.
Come non ricordare poi il tuo decennale impegno a sostegno dei Bambini di Chernobyl, colpiti dalla terribile tragedia iniziata nell’aprile del 1986, fondasti il Comitato Progetto Cernobyl che ne accolse 800, esperienza  che hai poi raccolto nel tuo bel romanzo: Cernobyl Amore impossibile.
Ricordo infine quando costituimmo il Centro di Documentazione Abbasso la Guerra OdV nel 2018, non solo  ne divenisti membro, ma ti attivasti per recuperare le scaffalature necessarie a contenere gli oltre 2000 libri  della nostra libreria, sembra una piccola cosa, ma dimostrava ancora una volta la tua grande disponibilità.
Grazie, carissimo Emilio.
La tua persona, il tuo esempio continuerà a vivere con noi.
Elio Pagani (Presidente di Abbasso la Guerra OdV)