Solidarietá, accoglienza e innovazione sociale: a maggio convegno a Genova organizzato da CEIS

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GENOVA, 16 marzo 2024: Sono oltre 50.000 al mese gli articoli, le news e i messaggi social che parlano di dipendenze (droga, alcol, gioco d’azzardo patologico). Nel 37 % dei casi sono carichi di negatività, di rabbia, di malessere e esaminandone più a fondo i contenuti l’ansia per il coinvolgimento giovanile è prevalente e crescente.

Sempre i minori sono protagonisti delle preoccupazioni più dichiarate parlando di immigrati e di accoglienza (più di 90.000 messaggi al mese, in media 3000 ogni giorno). Si tratta di un volume di comunicazione enorme che ha due caratteristiche: da un lato la spontaneità (oltre il 70% avviene tramite social – ed è un dato parziale per via delle norme sulla privacy) e dall’altro la criticità e la paura (il sentiment negativo assegnato dagli algoritmi dell’Intelligenza Artificiale oscilla mediamente intorno al 50% e per alcuni casi di cronaca ha toccato punte di estrema gravità).

Sono tutti dati che misurano la crescente sensibilità ai problemi sociali che viviamo anche nella nostra città, che pure ha una storia da raccontare sulla loro gestione che risale addirittura al 1600 (una sorta di “metodo Genova” diremmo oggi) in cui determinazione capacità e coraggio e una visione pratica orientata al problema ne erano il leitmotiv. In sintesi, possiamo dire, lo stesso spirito che nel 1974 ha portato Bianca Costa a creare il CEIS Genova, oggi guidata dal figlio Enrico Costa.

Nell’opera del CEIS Genova. sin dalle sue origini, tutti gli interventi rivolti sia a persone con problemi di dipendenza che a migranti accolti adulti e minori, sono ispirati alla filosofia del Progetto Uomo che nei suoi principi centrali mette in primo piano la persona valorizzando le sue risorse, la spiritualità e le potenzialità interiori.

Nella ricorrenza dei 50 anni dalla fondazione, il Centro Solidarietà di Genova coglie l’occasione per condividere con la città una riflessione umanitaria, professionale e di prospettiva sul contesto attuale delle dipendenze e del grande dramma sociale dell’immigrazione e dell’accoglienza. Sfide che si sono evolute nel tempo e che sono sempre più sentite rispetto al passato perché toccano a largo raggio le famiglie e l’intera comunità. Problemi che per trovare una soluzione, o almeno per essere gestiti efficacemente, richiedono una consapevolezza diffusa in tutti i ceti sociali, professionalità e dedizione da parte di chi se ne occupa e la stretta e fattiva collaborazione delle istituzioni territoriali.

“Costruire il mondo nuovo” è un evento che in tre mesi, da marzo a maggio di quest’anno, si articola in tre parti: le attività di approfondimento tematico preliminari, la restituzione alla città nel convegno pubblico del 6 maggio a Palazzo Ducale e le iniziative collaterali in memoria di Bianca Costa e di tutto il volontariato.

Le attività preliminari prevedono 4 workshop guidati da esperti ai quali parteciperanno una cinquantina di persone che metteranno a fuoco il tema delle dipendenze e della cura (dalle droghe, all’alcol al gioco, alle nuove sostanze che catturano soprattutto i giovani), quello della prevenzione (fattore strategico di contenimento dei fenomeni e di salvaguardia del benessere famigliare), l’accoglienza (la cultura storica nel DNA cittadino e i nodi da risolvere oggi) e non ultimo il tema “dell’economia civile” (la nuova frontiera della consapevolezza imprenditoriale legata alla sostenibilità e alla giustizia sociale).

Nel Convegno conclusivo del 6 maggio pomeriggio a Palazzo Ducale sono previsti importanti interventi quadro con testimonianze di livello nazionale e internazionale (vedi programma) in grado di fornire una visione completa e aggiornata delle tematiche oggetto della manifestazione. Sono previste due tavole rotonde sulla base dei risultati dei workshop cui parteciperanno esperti e rappresentanti delle Istituzioni territoriali in modo costruttivo e propositivo sulle prossime strategie di gestione delle criticità, in particolare sull’abbassamento dell’età della diffusione delle droghe e altre dipendenze, e sulla gestione e integrazione dei minori non accompagnati. Utilizzando nuove tecnologie congressuali sarà possibile a tutti i presenti in sala, all’inizio dei lavori, fornire le proprie personali opinioni e idee di indirizzo di cui i relatori e i testimoni potranno fare tesoro.

Il convegno più che una celebrazione di quanto è stato fatto negli ultimi 50 anni a Genova – non solo dal CEIS – nella lotta alla droga e per fronteggiare il disagio sociale, rappresenta un importante slancio dell’impegno civile gestionale e normativo per affrontare il presente e il futuro della qualità sociale della vita in modo pragmatico e con concreti valori, com’era nello stile di Bianca Costa.