VARESE, 8 febbraio 2020-Il prossimo 29 marzo saremo chiamati a votare il Referendum per confermare o respingere la legge di riforma costituzionale con cui si dispone un significativo taglio del numero dei parlamentari.
Il CDC-Coordinamento per la Democrazia Costituzionale ha avversato questa “riforma” sin dall’inizio del dibattito parlamentare e, conseguentemente, ha costituito un Comitato per il NO a livello nazionale.
Si ritiene necessario un impegno su questo terreno anche a Varese e provincia, con modi liberi e forme aperte a tutte le energie individuali e collettive.
A tal fine proponiamo un primo incontro dove decidere, in una data immediatamente successiva, la costituzione formale del Comitato provinciale e di Comitati locali.
L’incontro si terrà lunedì 10 febbraio, alle ore 18.30 presso la sede dell’Associazione “Un’Altra Storia”, via Francesco Del Cairo 34, Varese.
All’incontro parteciperanno Pierpaolo Pecchiari – già Coordinatore nel 2016 del Comitato milanese per il NO – e Pietro Moraca, responsabile organizzativo del Comitato stesso.
Apparentemente questa sembra essere “causa persa” dovendoci confrontare con più di vent’anni di anti-politica e di elucubrazioni e vaneggiamenti contro la casta: lavoro duro, ma non impossibile, da fare in poco tempo.
Le battaglie perse sono sicuramente quelle che non si combattono e, comunque, questa è una di quelle che è necessario affrontare. Il disegno da contrastare é sempre lo stesso: 1)ridurre il Parlamento a un ruolo del tutto formale; 2)assicurare alle segreterie dei partiti un ferreo controllo dei gruppi parlamentari, continuando a proporre leggi elettorali che impediscono ai cittadini di eleggere i propri rappresentanti col voto di preferenza; 3)rafforzare sempre più i poteri dell’esecutivo. Si tratta di un disegno – con altre diverse implicazioni e conseguenze – che può essere esiziale per la nostra stessa Democrazia che sicuramente può essere migliorata ma che, intanto, va preservata.
E’ urgente e indispensabile smontare tale disegno perché non è possibile lasciare senza una sponda politica quanti – nel Paese, nella società – credono ancora che le nostre istituzioni debbano conservare le caratteristiche proprie di una Democrazia parlamentare.
Si richiede, perciò, disponibilità ad affrontare tale fondamentale impegno, sapendo di poter contare – visti i tempi della campagna referendaria – su una funzione di supporto organizzativo persino superiore a quella del passato, potendo quindi ragionevolmente pensare a un nuovo successo, possibile quanto necessario.
Per il Comitato promotore Giuseppe Musolino