Raccolta firme Cgil Varese per i 4 referendum sul lavoro

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VARESE, 15 maggio 2024-Entra nel vivo la raccolta firme della Cgil per i 4 referendum sul lavoro. Almeno500mila firme il numero necessario per sottoporre alla Corte di Cassazione i quesiti referendari, ma l’obiettivo della CGIL è molto più alto arrivare a raccogliere tra le 700mila e 1 milione di firme.

La mobilitazione Cgil avviene anche sul nostro territorio provinciale, con l’organizzazione di una serie di banchetti che saranno organizzati sabato prossimo 18 maggio 2024.

Quel giorno, al mattino, si raccoglieranno le firme al mercato di Busto Arsizio (piazzale dei Bersaglieri) dalle 9 alle 13. Raccolta firme anche al mercato di Gallarate (via Egidio De Magri) dalle 9 alle 13.

Sempre il 18 maggio, al pomeriggio, la raccolta firme proseguirà a Saronno, in Corso Italia, dalle 15 alle 18; a Busto Arsizio, in via Milano, dalle 15 alle 18; aGallarate, in Piazza Libertà dalle 15 alle 18; a Varese, in piazza Garibaldino, dalle 15 alle 18.

Ma ricordiamo il contenuto dei 4 referendum targati Cgil.

Il primo quesito “Abrogazione delle norme che impediscono il reintegro al lavoro in caso di licenziamenti illegittimi” punta a cancellare quelle norme sui licenziamenti del Jobs Act che consentono alle imprese di non reintegrare un lavoratore licenziato in modo illegittimo se assunto dopo il 2015.

“Abrogazione delle norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese” è il titolo del secondo quesito. Chi firma intende cancellare il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza limite.

Il terzo quesito riguarda la “Abrogazione delle norme che hanno liberalizzato l’utilizzo del lavoro a termine”. Lo scopo è cancellare la liberalizzazione dei contratti a termine per limitarne l’utilizzo a causali specifiche e temporanee.

Il quarto quesito si intitola “Abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante”. Si punta a cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto e nel subappalto, in caso di infortunio e malattia professio