GALLARATE, 20 giugno 2024-di GIANNI BERALDO-
In tanti hanno voluto salutare oggi pomeriggio per l’ultima volta Paolo Carù, morto nella sua abitazione di via Postoporta venerdì scorso per un malore improvviso, con la basilica di Gallarate straboccante di gente.
Carù era un personaggio noto in tutta Italia (ma non solo), per avere fondato oltre quarant’anni fa la rivista musicale Buscadero ed essere stato il proprietario dello storico negozio di dischi e libreria, situato in Piazza Garibaldi, vera mecca per migliaia di appassionati che lo riempivano soprattutto ogni fine settimana provenienti da tutto il Paese.
Paolo e la moglie Anna (non presente alla cerimonia funebre in quanto ricoverata), un binomio indissolubile reso ancora più forte dalla passione comune per la musica rock, folk, blues e americana, vissuta a pieno regime con memorabili trasferte negli States o Inghilterra per assistere a decine di concerti, documentandoli poi con memorabili reportage sul Buscadero. Rivista che ha resistito fino ad oggi contro ogni logica commerciale, rinnovando la redazione così come i collaboratori o avvalendosi di graditi ritorni.
Tra i presenti alla cerimonia parecchi over 40, quelli che grazie a Paolo ed al Buscadero, hanno avuto la fortuna di conoscere un mondo musicale altrimenti sconosciuto aldifuori dal mercato statunitense.
Alcuni di loro sono giunti da fuori regione presentandosi con t-shirt riportanti artisti o gruppi che Paolo prediligeva. Altri invece per ricordarlo al meglio hanno deciso di indossare una maglietta con il logo del Buscadero.
Anche questo si chiama affetto che ognuno può e deve esternare come meglio crede in base alle emozioni del momento.
Emozioni appunto. Protagonista della cerimonia secondo noi doveva essere la musica folk, folk rock, quella tanto amata da Paolo. Invece il parroco che ha commemorato la cerimonia non ha concesso che qualche musicista potesse suonare all’interno della Basilica, nemmeno in chiave acustica.
Però al termine della messa, il feretro è stato posto sul sagrato dove a quel punto il
famoso armonicista Fabrizio Poggi ha intonato una commovente versione di Amazing Grace, con applausi sentiti da parte della piccola folla assiepatasi attorno al feretro.
Pochi i musicisti presenti, tra loro oltre al già citato Poggi anche Andrea Parodi (molto amico di Paolo per il quale curava e curerà anche in futuro il festival Buscadero Day a Ternate) e il songwriter Massimo Priviero, quest’ultimo legato da un sincero affetto e amicizia sia con Paolo Carù che con Guido Giazzi, direttore editoriale del Buscadero e amico fraterno di Paolo.
Giazzi che, particolarmente commosso, ha ricordato l’amico con un intervento in chiusura della cerimonia in Basilica <<Paolo non dovevi farlo, lasciarci così all’improvviso. Ora nel tuo viaggio incontrerai sicuramente Jerry Garcia (chitarrista e leader dei Gratefeul Dead scomparso diveri anni orsono, ndr), il tuo artista preferito. Quanti ricordi Paolo, insieme alle rispettive mogli ricordo quei mitici viaggi negli Stati Uniti ad esempio. Così come abbiamo spesso condiviso moltissimi altri bellissimi momenti a volte arrabbiandoci per il Buscadero e comunque discutendo di musica. Ciao Paolo>>, questo un passaggio del ricordo da parte di Giazzi.
Poi la commozione ha pervaso l’intero sagrato dov’erano presenti molti estimatori di Carù; semplici appassionati e fruitori di ottima musica. Presenti ovviamente molti redattori e alcuni collaboratori del Buscadero, che da oggi si sentono smarriti e forse anche più soli.