VARESE, 14 febbraio 2020- “La maggioranza che sostiene Galimberti è completamente allo sfascio: con una sola mossa, la nomina di un nuovo assessore a pochi mesi dalla fine del mandato, il sindaco del PD è riuscito a perdere la fiducia di tre esponenti di primo piano presenti al suo fianco fin dalla campagna elettorale. Dopo aver scontentato tutti i cittadini di Varese, Galimberti perde ormai anche i suoi ex fedelissimi”.
Così Emanuele Monti, Consigliere regionale della Lega, che interviene insieme al Commissario cittadino di Varese Andrea Gambini e al Consigliere comunale Marco Pinti sulle spaccature nel centrosinistra varesino, dopo la nomina dell’esponente vicino a Italia Viva, Fabrizio Lovato, come assessore al Turismo.
“Apprendiamo dalla stampa – spiega Monti – delle critiche che sono piovute sul sindaco da parte di ben tre esponenti della sua maggioranza: parliamo di Luca Paris, ex segretario cittadino del PD, consigliere comunale e Presidente della Commissione Urbanistica. Luisa Oprandi, già candidata sindaco alle comunali precedente e candidata più votata in assoluto, sempre esponente PD. Infine Agostino De Troia, che già aveva abbandonato la Lista Civica Galimberti per andare in Italia Viva e oggi starebbe pensando di andare nel gruppo misto, a quanto apprendiamo”.
“Paris e De Troia – aggiunge il Consigliere comunale Marco Pinti – tra l’altro, erano stati accanto a Galimberti fin dall’inizio, dalle primarie, risultando determinanti per la sua vittoria contro l’ex deputato Daniele Marantelli. Il fatto che, ormai a fine mandato, loro siano i primi a mettere in dubbio l’azione amministrativa del sindaco, tracciandone di fatto un bilancio negativo, è esemplificativo del fallimento totale dell’esperienza di Galimberti e del PD in questi anni a Varese. Una constatazione che era palese per tutti i cittadini. Oggi, finalmente, se ne accorgono anche gli ex fedelissimi di Galimberti. Fortunatamente per i Varesini, tra pochi mesi questa triste parentesi ‘sinistra’ per Varese si chiuderà”.
“Nominare un assessore a pochi mesi dalla fine del mandato, in un ambito strategico come il turismo, dove la programmazione è fondamentale, appare veramente ridicolo, perché chiaramente potrà fare ben poco. Si tratta solo di una mossa pre elettorale, fatta però a spese dei cittadini… e a proposito di spese, stiamo ancora aspettando di sapere quando il sindaco indirà il referendum online per far decidere ai cittadini, come da lui promesso in campagna elettorale, il suo stipendio. Decisamente affidabili le promesse del sindaco” conclude Andrea Gambini.