VARESE, 27 luglio 2024-di GIANNI BERALDO-
Nonostante una giornata calda e afosa di fine luglio, molti varesini e varesotti (qualcuno anche da fuori provincia come dei milanesi in vacanza) questa mattina hanno deciso di recarsi al gazebo in Piazza del Podestà allestito da M5Stelle di Varese.
Motivo di cotanto interesse una raccolta firme per referendum abrogativo contro la legge sull’Autonomia Differenziata.
Una decisione da parte del Governo che ha lasciato notevoli strascichi fin dal primo passaggio di voto nelle due Camere.
Provvedimento fortemente voluto dal ministro e vice Premier nonchè segretario della Lega Matteo Salvini, legge che accontenta pochi e con retrogusto amaro per le stesse forze di coalizione governative.
In sintesi l’Autonomia Differenziata è una legge che trasferisce alle Regioni la gestione di servizi e diritti fondamentali. Materie importantissime per i cittadini come la salute, la scuola, i trasporti, l’ambiente, la ricerca, il commercio con l’estero, l’energia e tante altre verrebbero gestite dalle Regioni e non più dallo Stato.
Per questo le Regioni terrebbero per sé una parte del gettito fiscale statale che, di conseguenza, non sarebbe più distribuito su tutto il territorio nazionale.
Punti chiave anche per la raccolta firme che sta convincendo sempre più cittadini.
Come a Varese appunto.
<<Abbiamo iniziato la raccolta firme verso le 10, dopo 40 minuti avevamo già raccolto ben 40 firme quindi una media di una firma al minuto. Di questo passo ne raccoglieremo a centinaia nella sola mattinata>>, ci dice il consigliere comunale di M5S Luca Paris (che in Consiglio siede nel gruppo misto dopo avere lasciato il Pd a legislatura iniziata).
Con lui la coordinatrice cittadina del Movimento Francesca Bonoldi (entusiasta per una simile e forse inattesa risposta da parte della gente) e altri militanti del partito.
Soffermandoci al gazebo per circa mezz’ora, in effetti abbiamo notato un flusso continuo di persone addirittura in fila in attesa del loro turno, segnale che questa legge non la voleva nessuno o davvero in pochi.
Una risposta che probabilmente ha coinvolto gente dall’ideologia politica a livello trasversale, sentendosi chiamati in causa nel dare un apporto importante perché si possa porre rimedio a quelli che in tanti percepiscono come una legge che spaccherebbe il Paese in due senza ritorno.