Nella tarda serata di giovedì 25 luglio, come ultimo argomento prima della pausa estiva, il Consiglio Regionale ha approvato il progetto di legge dal titolo “Disciplina degli insediamenti logistici di rilevanza sovracomunale”. Rammarico nel constatare che il testo sia stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e del Partito Democratico, mentre si sono opposti tutte le altre forze di opposizione“.
Il percorso di approvazione di questo progetto di legge è stato rapidissimo: approvato dalla Giunta il 17 giugno e assegnato alla commissione il 19 giugno, il testo è stato oggetto di approfondimento in un percorso di rapidissime audizioni, tenutesi in tre giorni di una stessa settimana, che hanno evidenziato un prezioso contributo critico sul merito del provvedimento, avanzato da esperti, associazioni e realtà del territorio lombardo, la maggior parte delle quali invitate alle audizioni dalle forze di minoranza.
Che ne è stato delle osservazioni ricevute? Il testo è migliorato rispetto a come era stato presentato dalla Giunta? Ci sono state valutazioni rispetto alla necessità di non procedere di corsa e prendersi più tempo per legiferare (finalmente!) sulla logistica in Lombardia?
Niente di tutto questo.
E’ stato approvato un testo che non è frutto dell’analisi della situazione di partenza rispetto a come finora si è sviluppata la logistica in Lombardia, che interviene solo in presenza di richieste di insediamenti superiori ai 3 ettari, dimenticando così quello che succede normalmente nei Comuni lombardi, che non fa chiarezza rispetto alle misure di compensazione necessarie per ridurre l’impatto della logistica su un territorio già consumato come quello lombardo, che non dice in modo netto che gli insediamenti logistici si devono realizzare sulle aree dismesse, senza consumare nuovo suolo.
E ancora: il progetto di legge dimentica i data center, che hanno lo stesso impatto della logistica, non affronta il tema della qualità del lavoro (anche dal punto di vista contrattuale e delle garanzie sociali) degli occupati in questo settore e non si preoccupa di valutare l’impatto che, in termini di strade, parcheggi e traffico, si porta dietro un nuovo insediamento logistico.
Da ultimo: è stato approvato un testo in fretta e furia, con la scusa di volere recuperare il tempo perso finora, che prevede però una serie di ulteriori passaggi amministrativi che rischiano di non fermare l’assalto della logistica sui suoli lombardi; un testo che non fa chiarezza rispetto alle competenze dei Comuni, delle Province e di Città Metropolitana e che, peggio ancora, vede Regione rinunciare al suo ruolo di regia che spetterebbe ad un ente di questo livello.
Si è voluto piantare una bandierina (“Regione ha una legge sulla logistica”) che non avrà nei fatti alcun effetto positivo sul territorio, che invece continuerà a subire, senza regolamentare, gli insediamenti logistici.
Una occasione sprecata, che ci ha visto in primo piano a evidenziare tutti i nodi critici di questa legge, purtroppo senza essere ascoltati da tanti altri.