Riflessioni: “Sogno un calcio più ‘povero’, bello e pulito”

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VARESE, 6 settembre 2024-E’ appena iniziato il campionato di calcio di tutte le categorie, subito sono incominciati dei disordini, dei scontri tra tifoserie e forze dell’ordine, in questo mio scritto vorrei fare alcune considerazioni generali e alcune in particolare, sulla categoria di serie A.

vorrei un calcio povero economicamente, cioè che girassero meno soldi, ma più ricco di contenuti sociali, culturali, sportivi, e sia creativo, pulito, trasparente, contenuti che sappiano unire, divertire, giocatori, organizzatori, tifosi, cittadini.

Vorrei che il gioco del calcio, fosse un mercato di valori veri, di alta civiltà, di legalità e di onestà, oltre che di soldi e di valore economico commerciale. Lasciatemelo dire, non è più possibile  sentire vedere, constatare, che un calciatore venga pagato 120 milioni di euro, e che  anche tanti altri prendono stipendi ultra milionari, è una vera vergogna nei confronti di tanti bambini nel mondo, che muoiono di fame e qui in Italia nel nostro bel paese, ci sono tanti cittadini che devono campare con 500 o 600 euro al mese e altri ancora con meno. penso sia arrivato il momento di interrogare le nostre coscienze. Vorrei che partisse qualche buon esempio dai giocatori, incominciare a rifiutare stipendi multimilionari e portare avanti idee, proposte per fissare un limite massimo degli stipendi e delle cifre di quando si compra un giocatore, cifre che siano accettabile anche dalla gente e mettere fine a questa decenza. Cari calciatori, prima di essere dei giocatori, siete persone e dev’essere messa al primo posto, al centro il valore umano della persona, della vita.

Poi vorrei che negli stadi e fuori, finisse ogni forma di violenza, gli ultrà, i tifosi, siano si allegri, vivaci, ma corretti, rispetto delle regole civili e sociali, senza striscioni e slogan razzisti o offensivi, dispregiativi, vorrei vederli sostituiti con slogan positivi, culturali, sportivi e di pace. Vorrei che a vedere le partite di calcio allo stadio si potesse andare tranquillamente, serenamente con la famiglia, con i bambini per divertirsi.

Infine vorrei che il gioco del calcio, che è lo sport più bello del mondo, riscoprisse i valori, di unità, dell’amicizia, dello stare bene insieme, in un divertimento sano e creativo, per questo vorrei che in ogni piccolo e grande paese in Italia ci fosse un centro sportivo, un campo di calcio, per dare la possibilità a tutti i ragazzi di giocare.

Per ultimo, sogno un calcio più bello, più povero, più pulito, più trasparente, più onesto, che contribuisca a costruire la pace nel mondo e a salvare tanti bambini dalla fame, un calcio dove tutti i bambini del mondo abbiano la possibilità di poter giocare.

 Francesco Lena