BERGAMO, 18 settembre 2024-Grazie all’impegno di Regione Lombardia, Comune di Bergamo e Fondazione Accademia Carrara, con il sostegno di PwC, si aprono al pubblico, per la prima volta, gli oltre 3.000 metri quadri adiacenti alla storica sede museale, illuminati grazie a Edison Next. Dal 20 settembre 2024 lo spazio green di Accademia Carrara apre a tutti: visitatori del museo, cittadinanza e turisti.
Un grande investimento ha consentito di realizzare il progetto di riqualificazione, firmato dall’architetto Antonio Ravalli, con la collaborazione dell’architetto Valentina Milani di INOUT architettura per la parte paesaggistica e che include: i giardini, il camminamento – che permette il passaggio dalle sale del museo verso l’esterno – e il Bù Bistrot in Carrara.
I Giardini PwC sono un luogo di sosta prima e dopo l’esperienza dell’arte; la configurazione storica prevede diversi terrazzamenti in cui il presente dialoga con il passato. Unione di natura e cultura, memoria e presente, storia, arte e architettura, ma anche un possibile punto di ritrovo e partenza per passeggiate verso Città Alta o Borgo Santa Caterina. Inclusione della comunità, valorizzazione del patrimonio paesaggistico, creazione di nuove opportunità, sostenibilità ambientale: l’anima verde della Carrara, grazie a questo importante intervento di riqualificazione, ha nuova vita, in linea con l’area “Città natura” di Capitale Italiana della Cultura 2023. Il progetto ha rispettato il paesaggio e le strutture preesistenti, valorizzando il luogo e la sua storia.
Con Stefano Arienti e e Sedicente Moradi, l’ispirazione ottocentesca dei giardini si attualizza anche attraverso l’opera di due artisti contemporanei. Stefano Arienti ha ideato e realizzato un mosaico di ciottoli, intitolato Genealogia (parte prima), all’interno di un passaggio che collega i Giardini PwC con il piano terra del Museo. Un’opera permanente site specific che entra nella grande collezione di Accademia Carrara. Le sculture del Sedicente Moradi – in mostra nei giardini con il progetto La forza, la paura, la meraviglia – sono animali realizzati con legno di recupero. Opere ecosostenibili in grado di assorbire e raccontare l’essenza di un paesaggio, poiché il legno conserva e comunica la memoria degli eventi, anche atmosferici, che lo ha segnato.