VARESE, 16 ottobre 2024-“La divisione tra innocentisti e colpevolisti è qualcosa che c’è e ci sarà sempre. E credo che vada accettata. La grandezza dell’informazione in un sistema liberale e democratico è però dare modo alle persone di formarsi le opinioni su fatti narrati in modo completo, il più possibile anche rispettoso degli altri diritti in gioco. Quello che non si può accettare è che prima venga l’opinione, e poi su questa si costruiscano le notizie”. Lo afferma, in un’intervista a ‘La Voce dei Giornalisti’, quotidiano online dedicato al mondo dei media e dell’informazione, l’avvocato Guido Camera, penalista milanese, difensore dell’ex assessore della Regione Lombardia, Giulio Gallera, la cui posizione sul caso-Covid è stata archiviata nei giorni scorsi.
Guido Camera, che è anche presidente dell’associazione ‘Italiastatodidiritto’, ripensando al caso ‘Gallera-Covid’ spiega: “Più studiavo le carte e approfondivo tutti gli aspetti tecnici della vicenda, più mi convincevo non solo dell’innocenza del mio assistito, ma anche della eccezionalità del fenomeno e della grande capacità di Gallera, del presidente Attilio Fontana e di tutta la Regione di affrontarlo con coraggio e capacità”. “Sulle aggressioni politiche e mediatiche, ero addolorato – prosegue l’avvocato Camera – proprio perché ne comprendevo l’infondatezza e la strumentalità, ma ero altrettanto sicuro che le accuse sarebbero crollate. Come ha sancito il Tribunale dei ministri di Brescia, prima, e la magistratura milanese dopo”. “Tutti questi provvedimenti – aggiunge Camera – vanno letti con attenzione, e va riconosciuto a questi magistrati (anche d’accusa) indipendenza e capacità di approfondimento”.
Alla domanda se la riforma della Giustizia potrà in qualche modo attenuare la tentazione di buttare il mostro (che mostro non è) in prima pagina, il presidente dell’associazione ‘italiastatodidiritto’ risponde così: “È una forma di soft law che nasce animata dalle migliori intenzioni. Senza un grande cambiamento culturale, che faccia capire l’importanza della presunzione di innocenza e della terzietà dell’informazione per lo Stato di diritto, le regole da sole serviranno però a ben poco”.