VARESE, 30 ottobre 2024-“È sempre difficile dire il perché gli italiani disertino le urne. Gli astenuti sono tali per vari motivi, e non tutti sono uguali tra di loro. Ci sono diverse storie che non conosciamo e che non si possono unificare tutte”.
Comincia così l’intervista Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi, in merito alla situazione politica italiana e alle elezioni occorse in Liguria. E continua “Penso che noi siamo vittime di quella che io chiamo ‘astensione programmata’, come l’inflazione programmata per capirci. Negli ultimi 20 anni si è tentato di danneggiare il sistema di potere che ha visto spesso contestate le proprie logiche da movimenti anti-sistema, come il Movimento 5 Stelle o FDI prima di andare al Governo. Il sistema però si è sempre adattato ed ha mandato un messaggio chiaro, dicendo votate chi volete, tanto poi troviamo il modo di mettere a governare chi vogliamo noi. Pensiamo-precisa- al Movimento 5 Stelle nel 2015 quando Napolitano si fece rieleggere per non farli governare, e fece governare chi aveva perso le elezioni. O allo stesso Mattarella che nel 2018 cacciò Conte dal Quirinale perché aveva proposto come ministro Savona, che aveva come colpa quella di essere critico sull’ Euro.
Per non parlare del 2020, quando con Renzi si buttò giù un governo funzionante in piena pandemia per mettere al suo posto il governo Draghi. Quindi-precisa Travaglio- ormai chi vota per il cambiamento dice ‘sto a casa, tanto il voto non vale nulla’. Chi va a votare non vota più con un voto di opinione, chi ha votato in Liguria vota per il voto di scambio e per avere poi un giorno un favore da qualcuno”. Richiesta l’opinione sulla perdita di sensibilità per le inchieste giudiziarie da parte dei cittadini, Travaglio commenta. “Le inchieste non servono a decidere come deve votare la gente, o ad affossare i politici. I magistrati sono pagati per prendere i ladri, ma se i cittadini li vogliono votare di nuovo possono farlo, il voto è sempre libero. Certamente il livello di queste inchieste non è lontanamente paragonabile a Tangentopoli, rispetto a loro l’inchiesta Toti è da rubagalline. Craxi non andava mica tra gli jacht a elemosinare dagli imprenditori; tangentopoli fu tanto sentita dagli elettori perché le cifre che uscirono per la corruzione erano astronomiche. Il rapporto tra politici e imprenditori è molto cambiato, una volta per corrompere il politico dovevi dargli fior di soldi. In confronto questi di oggi fanno anche pena”.
Travaglio si sofferma poi sulle parole di Bucci, fresco vincitore delle elezioni in Liguria, che ha affermato come la sconfitta del centrosinistra e di Orlando sia imputabile a Conte e ai 5 Stelle “le sue parole segnalano come il nemico comune di destra e sinistra siano i 5 Stelle. Tutti sono ossessionati da loro, Bucci invece di godersi la vittoria e la propria salute su cui ha marciato, dice che la sinistra perde per colpa dei 5 Stelle. Tutto questo-sottolinea- come a dire ‘liberatevi di loro così possiamo tornare a fare come facevamo prima, quando mangiavamo tutti assieme’. Prima senza i 5 Stelle destra e sinistra potevano tranquillamente andare d’amore e d’accordo spesso facendo governi assieme. La sinistra ora è obbligata ad andare contro la sua natura consociativa. Bucci gli sta dicendo ‘liberatevene’, anche se è falso che hanno perso per colpa loro. Orlando non voterà mai il Movimento, dove ancora stanno decidendo se andare o meno oltre il secondo mandato, mentre Orlando è al sesto – chiosa Travaglio – lui, la quintessenza della partitocrazia;o come dice Renzi che i suoi voti avrebbero fatto vincere Orlando. I voti che mancano-conclude Travaglio- non li decidono i partiti ma i cittadini”.