VARESE, 8 novembre 2024-Il 14 ottobre di due anni fa a Cassinetta si è svolta una fiaccolata “Tutti insieme per il lavoro” indetta dalla RSU della Whirlpool (alla quale aveva aderito anche la Federazione Varesina del PCI, presente alla fiaccolata con la propria bandiera) con la presenza di chi, magari, ha permesso che le multinazionali come la Whirlpool facessero il buono e il cattivo tempo senza impedirne le scelte scellerate e devastanti per l’economia del nostro paese, oggi non sentiamo proferire parola di chi allora si impegnò nella .
Allora ci augurammo che le personalità politiche e i rappresentanti delle istituzioni
presenti, elencate dai vari giornali locali, oltre alla passerella, si fossero presi l’impegno
di contrastare e di far finire questo stato di cose affinché si usino misure speciali per
impedire che il colosso Whirlpool si senta legittimato ad attuare delle manovre assai
drastiche, quali licenziamenti e dislocamenti produttivi, invece pare di no, solo
chiacchere.
Tant’è che nel corso dell’incontro oggi al Mimit su Beko Italia, ex Whirlpool, l’azienda ha presentato la strategia negli stabilimenti italiani, alludendo alle chiusure delle filiere del
lavaggio e della refrigerazione, che riguarderebbero gli stabilimenti di Comunanza (Ascoli Piceno), di Siena e di Cassinetta (Varese).”
Si prospetta l’ennesima dismissione di stabilimenti con la perdita di lavoro di circa 1000
lavoratrici e lavoratori. Un altro esempio di come il governo attuale continui, se non
peggiori, le politiche industriali che relegano il nostro Paese alla marginalità. Non esiste
nessun piano di sviluppo industriale, niente, se non la cocciuta volontà di favorire la
privatizzazione di tutto o vendere a industrie estere alle quali, come si è già visto negli
ultimi decenni, interessano solo i brevetti e i marchi con lo scopo di “far fuori” il
concorrente che hanno acquistato.
Intanto il governo sta alla finestra, senza idee se non quella di aspettare gli eventi e
dimostrare la propria incapacità più o meno voluta. Intanto il Paese e chi vive del proprio
lavoro diventano più poveri e senza futuro.
Vogliono che si chini la testa, che si assuma come valore incrollabile che il capitalismo
nel quale viviamo sia il migliore dei sistemi possibili, anzi l’unico. Chi osa protestare
diventa un criminale (vedi DDL 1660), chi osa dire qualcosa di difforme dal pensiero unico
(vedi l’ultima dichiarazione di Landini “è arrivato il momento di una vera rivolta sociale”)
viene considerata dagli stessi che stanno affossando il Paese un “reato”.
Il problema dell’Italia è la sudditanza che ci vogliono imporre nei confronti di governi e
gruppi multinazionali esteri. Una politica industriale assolutamente assente, uno Stato
che “alza le mani” abbandonando volutamente il ruolo di protagonista dello sviluppo
industriale ed economico del Paese che la Costituzione gli assegna.
Bisogna alzare la testa e lottare.
Il comunicato di Fiom e CGIL si conclude con “Al Governo abbiamo chiesto di chiarire in che modo intenda garantire i posti di lavoro e gli stabilimenti. È chiaro che il Golden
Power annunciato non funziona, serve una garanzia reale di tutela delle lavoratrici e dei
lavoratori. È per questo che insieme alle altre organizzazioni sindacali e alle lavoratrici e
ai lavoratori, organizzeremo la nostra lotta contro l’ennesima, inaccettabile dismissione
industriale”.
Il PCI è al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori degli stabilimenti della ex Whirlpool e sosterrà le lotte che si organizzeranno.
È necessario che si riesca a creare un forte movimento unitario che non si fermi ma che
continui con l’obiettivo di cambiare dalle radici questo sistema che sta distruggendo il
nostro Paese.
Dipartimento Lavoro PCI Federazione Varese