L’industria varesina alla sfida del mercato dei capitali

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Il Presidente Roberto Grassi

VARESE, 12 novembre 2024-Individuare e approfondire i percorsi che le imprese, soprattutto le Pmi, possono intraprendere per aprirsi al mercato dei capitali e per trovare forme di finanziamento dei propri progetti di crescita, complementari o alternative al classico ricorso al credito bancario. È con questo obiettivo che Confindustria Varese, in collaborazione con AIFI, ELITE, KPMG e Università LIUC, ha organizzato l’evento “Conoscere per crescere: nuova finanza d’impresa e mercato dei capitali per lo sviluppo imprenditoriale”. Un confronto a cui hanno partecipato più di un centinaio di aziende varesine che si è tenuto nella sede di Borsa Italiana, a Palazzo Mezzanotte, in piazza Affari a Milano. Luogo ovviamente non scelto a caso: “Non è la prima volta che portiamo le nostre imprese nel cuore finanziario del Paese. È una questione soprattutto culturale se sono ancora troppo poche le aziende disposte a innovare la propria finanza d’impresa”, ha esordito il Presidente di Confindustria Varese, Roberto Grassi.

Anna Gervasoni, Rettore Università LIUC e Direttore Generale AIFI

LO SVILUPPO FINANZIARIO A VARESE

Secondo un’analisi sul Fermento Imprenditoriale che Confindustria Varese ha svolto insieme al Think Tank Strategique e con il supporto scientifico di IEC – Institute for Entrepreneurship and Competitiveness dell’Università LIUC, quello dello sviluppo finanziario è la macro-dimensione della competitività in cui Varese sta perdendo più posizioni: 75esimo il piazzamento nel ranking nazionale.

Andando ad analizzare i sottoindici Varese è 101esima in Italia nella dimensione relativa ai finanziamenti pubblici e a metà classifica sia nella dimensione relativa al ricorso agli strumenti di finanza innovativa – quali crowdsourcing, minibond, project finance – (in cui arriva 54esima), sia in quella della finanza più tradizionale, rappresentata dell’indebitamento bancario (dove è 53esima).

Numeri che confermano la difficoltà del territorio nel rafforzare la capacità delle proprie imprese di attrarre capitali così come di ricorrere alle varie forme di finanziamento disponibili”, ha commentato il Presidente di Confindustria Varese, Roberto Grassi: “La grandezza media delle nostre realtà imprenditoriali (per il 90% rappresentate da piccola industria), la conduzione familiare (che caratterizza l’83,6% delle imprese del nostro territorio), il basso tasso di presenza di manager specifici nei Cda, la mancanza a volte di strumenti organizzativi sono elementi che contribuiscono a frenare l’approccio a forme di finanza alternativa”.