VARESE, 14 novembre 2024-“La proposta di legge regionale di iniziativa popolare ‘Liberi Subito’ è di competenza regionale, è falso affermare il contrario”. Lo sostengono oltre 50 autorevoli giuristi come Vladimiro Zagrebelsky, Tullio Padovani, Roberto Bin, Corrado Caruso e Giacomo D’Amico, i quali confermano che, in base al quadro giuridico italiano, la Lombardia ha il diritto di legiferare nel rispetto della sentenza 242 della Corte costituzionale e quindi per stabilire le procedure e i tempi attraverso cui renderla effettiva.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, lancia così un nuovo appello al Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a sostegno della legge regionale “Liberi Subito” sul fine vita. Mercoledì 13 novembre, alle ore 12, sotto Palazzo Lombardia (lato via Galvani) si terrà una manifestazione per chiedere l’avvio di un dibattito aperto e responsabile sulla legge regionale che garantirebbe alle persone malate il diritto a tempi e procedure certi, come previsto dalla sentenza Cappato della Corte costituzionale.
La proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Liberi Subito”, promossa dall’Associazione Luca Coscioni e firmata da oltre 8.000 cittadini, chiede di garantire i tempi di risposta e l’erogazione di servizi sanitari previsti dalla sentenza Cappato della Corte costituzionale sul suicidio assistito. Tuttavia, nella recente seduta della Commissione congiunta Affari Istituzionali e Sanità, la maggioranza ha scelto di non aprire un dibattito, sostenendo che la Regione non sia competente in materia.
Secondo Filomena Gallo e Marco Cappato, Segretaria e Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, “dichiararsi incompetenti significa rinunciare all’esercizio dei poteri in capo alle Regioni, contravvenendo a un obbligo di legge e alla responsabilità nei confronti di malati e medici. La Lombardia, come le altre Regioni, ha il pieno diritto e anzi il dovere di stabilire le procedure sanitarie necessarie, in coerenza con le competenze garantite dalla Costituzione. La legge regionale non rappresenterebbe solo una risposta a una domanda urgente dei cittadini lombardi, ma sarebbe anche un atto di responsabilità istituzionale. Non si può ignorare la sofferenza di chi chiede semplicemente tempi e procedure certi. Invitiamo il Presidente Fontana a non seguire la linea di chi nella sua maggioranza vuole rifiutare qualsiasi confronto. ”.