VARESE, 22 novembre 2024-Il comitato ricordando Berlinguer promuove per martedì 26 novembre alle ore 18 (Sala Matrimoni Comune di Varese), un incontro pubblico che vedrà la partecipazione di Lalla Trupia, responsabile femminile del PCI negli anni 80.
Con lei dialogheranno Ivana Brunato, vicepresidente ANPI sezione Varese, Gaia Angelo della segreteria provinciale della CGIL e Marzia Giovannini presidente di EOS.
Le riflessioni di Berlinguer sul tema proposto costituiscono ancora oggi un solido punto di riferimento per quante e quanti sono impegnati contro i tentativi di cancellare le conquiste del passato e le persistenti forme di discriminazione, oppressione, violenza fisica ed economica.
Nel programma definito dal Comitato per ricordare Enrico Berlinguer nel quarantennale
della morte, non poteva mancare il confronto su una altro tema di grande rilievo: la
questione femminile.
Nel corso degli anni settanta si sviluppa in Italia un esteso e combattivo movimento
femminile che nel denunciare le condizioni di subalternità e discriminazioni alimentati
dal dominante sistema patriarcale e capitalistico, rivendica cambiamenti profondi
nell’assetto economico e parità di diritti sociali e civili.
Enrico Berlinguer coglie la forza innovativa e la peculiarità del movimento facendo
proprie le istanze di cambiamento ed elaborando una strategia in cui il valore
dell’autonomia politica delle donne, del femminismo e dei movimenti assumevano un
ruolo centrale mai avuto fino ad allora nella tradizionale linea del PCI.
Per Berlinguer è impossibile separare arbitrariamente il tema della rivoluzione sociale e
quello del processo di liberazione delle donne. Affinché tali cambiamenti avvengano in
maniera unitaria è necessario ripartire dal senso comune, ponendosi come fine ultimo
una vera e propria rivoluzione nel ruolo sociale ricoperto dalle donne. In particolare,
secondo Berlinguer, “la forza rinnovatrice dei movimenti autonomi delle donne
rappresenta una potenza che deve servire a trasformare, con la condizione delle donne,
l’intera società riconoscendo così un significto generale, un valore politico universale
alla lota per l’emancipazione e la liberazione della donna”
Le riflessioni di Berlinguer sulla “questione femminile” costituiscono ancora oggi un
solido punto di riferimento per chiunque voglia misurarsi con le sfide odierne poste
dalla messa in discussione di molte conquiste degli anni ’70 e dalla persistenza contro le
donne di forme intollerabili di discriminazione, oppressione, violenza fisica ed
economica.
della morte, non poteva mancare il confronto su una altro tema di grande rilievo: la
questione femminile.
Nel corso degli anni settanta si sviluppa in Italia un esteso e combattivo movimento
femminile che nel denunciare le condizioni di subalternità e discriminazioni alimentati
dal dominante sistema patriarcale e capitalistico, rivendica cambiamenti profondi
nell’assetto economico e parità di diritti sociali e civili.
Enrico Berlinguer coglie la forza innovativa e la peculiarità del movimento facendo
proprie le istanze di cambiamento ed elaborando una strategia in cui il valore
dell’autonomia politica delle donne, del femminismo e dei movimenti assumevano un
ruolo centrale mai avuto fino ad allora nella tradizionale linea del PCI.
Per Berlinguer è impossibile separare arbitrariamente il tema della rivoluzione sociale e
quello del processo di liberazione delle donne. Affinché tali cambiamenti avvengano in
maniera unitaria è necessario ripartire dal senso comune, ponendosi come fine ultimo
una vera e propria rivoluzione nel ruolo sociale ricoperto dalle donne. In particolare,
secondo Berlinguer, “la forza rinnovatrice dei movimenti autonomi delle donne
rappresenta una potenza che deve servire a trasformare, con la condizione delle donne,
l’intera società riconoscendo così un significto generale, un valore politico universale
alla lota per l’emancipazione e la liberazione della donna”
Le riflessioni di Berlinguer sulla “questione femminile” costituiscono ancora oggi un
solido punto di riferimento per chiunque voglia misurarsi con le sfide odierne poste
dalla messa in discussione di molte conquiste degli anni ’70 e dalla persistenza contro le
donne di forme intollerabili di discriminazione, oppressione, violenza fisica ed
economica.