Donazione del corpo alla scienza: un grande atto di generosità registrato a Varese

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L'Ospedale di Circolo Varese
VARESE, 10 gennaio 2025-Una diagnosi severa la raggiunge alle soglie degli ottant’anni: la malattia è di quelle che annunciano una rapida perdita delle autonomie di base e una ridotta aspettativa di vita. La signora Rosa (nome di fantasia) provvede subito a definire un aspetto che le sta evidentemente molto a cuore: il proprio destino negli ultimi giorni e dopo la morte.
Si reca in Comune e deposita le proprie volontà, sotto forma di DAT (Disposizioni anticipate di trattamento, previste dalla L n. 219 del 2017). Al contempo, con un gesto di enorme generosità, pensa anche agli altri, sconosciuti che, come lei, si troveranno a lottare contro qualche malattia che improvvisamente li riguarderà, magari una di quelle per le quali oggi non è ancora conosciuta una cura efficace. Sul finire della scorsa estate, infatti, Rosa sottoscrive una scelta innovativa: dopo la morte donerà il suo corpo alla ricerca scientifica.
La fine della vita è purtroppo arrivata nell’ultimo giorno dell’anno appena concluso.
Acquisita in quello stesso giorno l’informazione dalla figlia, fiduciaria per la mamma, la struttura di Medicina Legale della ASST dei Sette Laghi, diretta dal Dott. Massimo Alonzo, si è attivata per poter realizzare la volontà della signora Rosa e così, dai prossimi giorni e per un anno, Rosa continuerà ad essere di supporto in un Centro autorizzato per la conservazione dei corpi dei defunti, a fianco di medici e ricercatori quotidianamente impegnati nello studio di malattie rare e cure innovative, per assicurare un miglior futuro a ciascuno di noi. Trascorso un anno, come previsto dalla legge, Rosa potrà tornare ad essere accolta dai suoi cari, lasciando alle generazioni future un grande esempio di altruismo e bontà.
Questo è il primo caso per ASST Sette Laghi di donazione del corpo alla scienza – spiega il Dott. Alonzo – e ci auguriamo che possano seguire ulteriori casi di analoga generosità finalizzata a favorire ed accelerare il progresso scientifico negli anni a venire. Il desiderio della signora Rosa si è compiuto grazie all’introduzione della Legge n. 10 del 2020, che ha avviato in Italia una nuova regolamentazione sul tema della donazione del corpo, migliorando la protezione dei diritti dei donatori e delle loro famiglie. Siamo davvero riconoscenti alla signora Rosa, che ha dimostrato non solo grande generosità, ma anche una modernità di pensiero e un’apertura mentale che speriamo sia di esempio per tutti noi“.