VARESE, 30 gennaio 2025-In meno di 48 ore, la petizione online che chiede le dimissioni della Ministra del Turismo, Daniela Santanché, ha raccolto un’impressionante adesione popolare, superando le 40.000 firme. Lanciata sulla piattaforma Change.org, l’iniziativa si rivolge direttamente alla ministra, che è coinvolta in procedimenti giudiziari legati alle sue società, tra cui Visibilia.
La petizione sottolinea la necessità di un cambiamento nell’ambito delle istituzioni pubbliche, sollecitando la ministra a rinunciare al suo incarico. “Chiediamo le dimissioni di Daniela Santanché dal suo incarico istituzionale – si legge nel testo della petizione – Negli ultimi mesi, sono emerse situazioni e comportamenti che riteniamo incompatibili con il ruolo di rappresentanza pubblica che ricopre. Trasparenza, integrità e rispetto per i cittadini sono valori fondamentali per chiunque svolga incarichi pubblici, e riteniamo che questi principi siano stati compromessi. È tempo di chiedere un cambiamento. Con la tua firma puoi contribuire a mandare un messaggio chiaro: chi rappresenta i cittadini deve farlo con onore, responsabilità e rispetto per le istituzioni.”
Il lancio della petizione è avvenuto il 28 gennaio, proprio nei giorni in cui la Cassazione ha deciso di mantenere la competenza territoriale del processo a carico della ministra per il caso di truffa ai danni dell’INPS. Questo caso riguarda l’accusa secondo cui 13 dipendenti della società Visibilia avrebbero ottenuto la cassa integrazione senza esserne a conoscenza, mentre lavoravano durante il periodo della pandemia. La difesa della ministra aveva chiesto il trasferimento del procedimento a Roma, ma la Corte ha deciso di far rimanere il caso a Milano.
Il coinvolgimento della ministra in questo e in altri casi giudiziari ha scatenato una forte reazione pubblica, con molti che considerano incompatibile il suo ruolo istituzionale con le problematiche legali che la riguardano. La petizione, che sta raccogliendo adesioni da tutta Italia, si propone di lanciare un messaggio chiaro alle istituzioni: chi ricopre ruoli di rappresentanza pubblica deve farlo con la massima trasparenza e responsabilità.