Un Faro di accoglienza: alloggi per ricercatori e famiglie al Giacomo Ascoli

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Francesco Michele, Surace Umberto-Piarulli-Marco-Ascoli-Maria-Pierro-Elena-Bertolla, Flavia-Marinelli

VARESE, 12 marzo 2025 – Il Faro della Fondazione Giacomo Ascoli è quasi pronto, all’ingresso di Varese in largo Flaiano, e si prepara ad accogliere ricercatori e specializzandi di area medica dell’Università dell’Insubria in sei dei suoi otto appartamenti.

Così è previsto nell’accordo quadro firmato tra l’Ateneo e la Fondazione e presentato nella mattinata di oggi dalla Magnifica rettrice Maria Pierro e da Marco Ascoli, presidente della Fondazione che porta il nome del figlio Giacomo, scomparso a 12 anni a causa di un linfoma non Hodgkin. Sono poi intervenuti Elena Bertolla dell’associazione L’Arcobaleno di Nichi e, in rappresentanza dell’area medica dell’Ateneo, i professori Flavia Marinelli per Varese e Michele Francesco Surace per Como. Annunciata anche la data di inaugurazione del Faro: venerdì 11 aprile alle ore 12.

Maria Pierro, Magnifica rettrice dell’Università dell’Insubria, ha dichiarato: «Questa è un’iniziativa molto importante, portata avanti dalla Fondazione Ascoli, a cui noi partecipiamo con grande entusiasmo. Poter offrire degli spazi ai nostri specializzandi in pediatria e oncoematologia è un valore aggiunto rispetto alla nostra offerta formativa molto apprezzata in Italia e per questo ringraziamo la Fondazione. Oltre alla collocazione strategica dell’edificio del Faro, la disponibilità di alloggi a un prezzo calmierato e di altri servizi alla persona contribuirà a rendere sempre migliori le condizioni per fare ricerca a Varese». Marco Ascoli, presidente della Fondazione Giacomo Ascoli, ha aggiunto: «Si rinnova e si arricchisce così di un nuovo importante tassello, la proficua collaborazione che caratterizza da anni i rapporti tra l’Università dell’Insubria e la Fondazione. Lo scopo comune è quello di accrescere la ricerca scientifica e incrementare l’Oncoematologia pediatrica di Varese, perseguendo finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, secondo quanto stabilito dall’articolo 4 del codice del terzo settore».

Elena Bertolla, fondatrice dell’associazione L’Arcobaleno di Nichi, ha sottolineato: «Il Faro deve essere un punto di luce, capace di irradiare speranza e creare una sinergia straordinaria. La guarigione non è solo fisica; è un processo profondo che richiede il sostegno di chi ti accompagna, per cui è fondamentale un’associazione che ti dia sostegno. Porto avanti questo progetto per Nicholas, perché è esattamente ciò che lui avrebbe voluto». Medici specializzandi e ricercatori saranno segnalati a Fondazione Giacomo Ascoli come possibili inquilini del Faro direttamente dall’Università. Saranno poi i singoli affittuari a stilare un contratto di locazione, a prezzi calmierati – con una riduzione del 15 per cento rispetto ai prezzi di riferimento segnalati dalla Camera di Commercio di Varese – e di durata compatibile con i loro percorsi di studio in Ateneo. Gli appartamenti a disposizione di specializzandi e ricercatori sono sei, tutti bilocali nuovi, completamente arredati e all’avanguardia dal punto di vista energetico, abitabili da due persone ciascuno. In base al regolamento condominiale, ogni inquilino avrà anche la possibilità di utilizzare i servizi comuni del Faro, quali lavanderia, stireria e zona studio disponibili ai piani bassi della struttura. Entro l’estate saranno terminati gli ultimi lavori per realizzare l’area verde a giardino, il cortile, gli ingressi e tutte le finiture esterne.

Il Faro potrà allora essere abitato anche dalle famiglie dei piccoli pazienti ricoverati nelle nuove camere protette dell’Ospedale Del Ponte, progettate e cofinanziate da Fondazione Giacomo Ascoli, già pronte e in attesa degli accreditamenti e degli ultimi collaudi. Alle famiglie dei bambini ricoverati sono destinati due appartamenti che costituiscono la Casa Arcobaleno voluta dall’Arcobaleno di Nichi, in memoria di Nicholas Bertolla. Il piano rialzato sarà sede di Fondazione Giacomo Ascoli e di altre associazioni di terzo settore, impegnate nel sostenere i pazienti durante il percorso di cura e che condividono la missione solidaristica della Fondazione.