VARESE, 20 marzo 2025-L‘Italia si rivela un paese dalle molteplici velocità, segnato da disuguaglianze profonde e persistenti che vanno ben oltre i tradizionali indicatori economici. Un recente report ha analizzato le 107 province italiane, evidenziando come le differenze territoriali si manifestino in una varietà di fattori cruciali: occupazione, accesso all’istruzione e alla sanità, qualità della vita, infrastrutture culturali, servizi pubblici e capitale civico.
Cinque Italie a confronto
Lo studio ha tracciato una mappa aggiornata del paese, identificando cinque “Italie” con dinamiche socio-economiche distinte:
- Rooted Innovation with Risks of Social Exclusion: questo cluster comprende le grandi città e le aree metropolitane del Centro-Nord, come Milano, Bologna, Firenze, Roma e Torino. Queste zone, pur caratterizzate da elevata occupazione e redditi alti, presentano un forte rischio di esclusione sociale per chi percepisce salari bassi, a causa dell’elevato costo della vita.
- Strategic Industrial Location: questo gruppo include le province del Nord a forte vocazione industriale e manifatturiera, in particolare in Veneto, Lombardia e Trentino-Alto Adige. Queste aree si distinguono per l’alta occupazione e il dinamismo economico, ma soffrono di uno scarso supporto al patrimonio e all’offerta culturale.
- Balanced Living: questo cluster rappresenta l’Italia della “dolce vita”, con un equilibrio tra economia, qualità della vita e accesso ai servizi. Comprende province di Liguria, Toscana, Umbria e Marche, nonché alcune zone di Valle d’Aosta, Romagna e Piemonte.
- Struggling Intersections: questa “Quarta Italia” include le province del Centro-Sud con potenziale economico e sociale inespresso. Queste zone, che fungono da ponte tra diverse realtà socio-economiche, sono caratterizzate da bassi salari e bassa occupazione, ma da una discreta qualità della vita.
- Structurale Challenges: infine, questo cluster comprende le province, soprattutto del Sud, con forti ritardi strutturali, alti livelli di disoccupazione e povertà, flussi migratori in uscita e bassi investimenti in istruzione e cultura. Queste aree, come Napoli, Caserta e Foggia, necessitano di politiche mirate per interrompere il circolo vizioso del sottosviluppo.
Fratture economiche, sociali e amministrative
Le fratture evidenziate dallo studio non sono solo di natura economica e sociale, ma anche amministrativa, attraversando le regioni e delineando i confini delle disuguaglianze nel paese. Questo scenario complesso richiede un’attenzione particolare da parte delle istituzioni e della società civile, al fine di promuovere uno sviluppo equilibrato e inclusivo su tutto il territorio nazionale.