MILANO, 26 marzo 2025-Un appello forte e rinnovato all’importanza della lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata è giunto oggi dall’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, in occasione della “Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime”. L’evento, istituito con la legge regionale n°17/2015 e promosso dal Consiglio regionale della Lombardia in collaborazione con l’Associazione “Libera”, ha visto la partecipazione di studenti, istituzioni e testimoni impegnati nella promozione della legalità.
Ad aprire la mattinata è stato il Presidente del Consiglio regionale Federico Romani, il quale ha sottolineato con forza la necessità di “ribadire ai ragazzi, sempre e con forza, l’importanza della lotta alla mafia, alla camorra, alla ‘ndrangheta e in generale ai sistemi criminali. Non solo a parole, ma con gli esempi concreti di chi ha perso la vita per mano della violenza mafiosa”.
La Giornata è stata dedicata quest’anno a Domenico Falcone, Piero Carpita, Cristina Pavesi e a tutte le vittime innocenti delle mafie, persone le cui storie drammatiche testimoniano la pervasività e la brutalità delle organizzazioni criminali anche nel Nord Italia.
Domenico Falcone, 22 anni, fu ucciso a Bollate (MI) nel 1990 in un agguato destinato a un’altra persona. Piero Carpita, 46 anni, perse la vita a Bresso (MI) nello stesso anno, coinvolto in una sparatoria tra clan rivali della ‘Ndrangheta. Cristina Pavesi, studentessa universitaria di 22 anni, morì tragicamente nel dicembre 1990 a causa di un attentato dinamitardo della mafia del Brenta sul treno Bologna-Venezia, mentre tornava a casa.
“La storia di Domenico, Pietro e Cristina dimostra come le organizzazioni criminali non sono solo un problema dei magistrati o delle donne e degli uomini delle forze dell’ordine – ha proseguito il Presidente Romani –. Le mafie sono una questione che coinvolge tutti. Ognuno di noi deve scegliere la legalità: ogni giorno, a scuola o sul posto di lavoro”.
Un ruolo centrale nella Giornata è stato ricoperto dagli studenti di tre istituti lombardi, che hanno ripercorso le storie di queste “eroi civili” attraverso rappresentazioni teatrali e video. L’IIS “Albe e Lica Steiner” e il CPL “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino” di Milano hanno portato in scena l’opera teatrale “Potevo essere io” dedicata a Domenico Falcone. L’Istituto “Leonardo da Vinci – Ripamonti” di Como ha realizzato il video “Memoria” sulla vicenda di Cristina Pavesi, mentre gli studenti del Liceo scientifico “Ettore Majorana” di Rho (MI) hanno presentato il video “Non doveva andare così” in ricordo di Piero Carpita.
Paola Pollini, Presidente della Commissione Speciale Antimafia, ha sottolineato l’importanza di “entrare nelle scuole e coinvolgere i più giovani con l’esempio dei nostri comportamenti quotidiani” per diffondere la cultura della legalità. “La Giornata regionale contro le mafie si inserisce in questo contesto e conclude un percorso didattico che ha portato gli studenti a conoscere le storie di chi è stato ucciso dalle mafie e, in questo modo, a coltivare la memoria”.
La mattinata è proseguita con un talk coordinato da Lorenzo Frigerio, referente di “Libera Lombardia”, che ha visto le testimonianze di Alessandra Dolci, Coordinatrice della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano, Umberto Ambrosoli, figlio di Giorgio Ambrosoli, e del giornalista Fabrizio Feo. Le loro parole hanno offerto spunti di riflessione fondamentali sul presente e sul futuro della lotta alla criminalità organizzata.
L’evento si è concluso con un momento musicale a cura degli artisti del Dipartimento Pop-Rock del Politecnico delle Arti di Bergamo.
Tra gli intervenuti istituzionali, anche l’Assessore regionale alla Sicurezza e Protezione Civile Romano La Russa e la Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia Luciana Volta, insieme a numerosi Consiglieri regionali di diverse forze politiche.
La “Giornata regionale dell’impegno contro le mafie e in ricordo delle vittime” si conferma un appuntamento cruciale per sensibilizzare la comunità lombarda, a partire dalle nuove generazioni, sull’importanza di un impegno quotidiano per la legalità e contro ogni forma di criminalità. Il ricordo delle vittime innocenti rappresenta un monito costante e un potente motore per continuare questa fondamentale battaglia.