MILANO, 14 aprile 2020 – Anche la solidarietà, ai tempi del coronavirus, va in modalità “smart”. E lo fa grazie al contributo degli studenti delle scuole elementari, medie e superiori italiane che, nei prossimi giorni, si riapproprieranno della più grande maratona benefica nella sua nuova (e temporanea) versione digital.
Si tratta della “Corsa contro la Fame”, il progetto didattico-solidale più grande al mondo, giunto in Italia alla sua sesta edizione e patrocinato, per il 2021, dal CONI. A livello nazionale, ogni anno, sono quasi 400 le scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado che vi aderiscono: oltre 100mila sono studenti e più di 500 docenti scelgono di dire sì a un vero e proprio evento sportivo all’aperto e di sensibilizzazione che coinvolge, in tutto il mondo, 2.000 istituti situati in 30 Paesi del mondo.
Un vero e proprio movimento globale dedito all’umanitarismo, che ha come promotore Azione contro la Fame. L’organizzazione, leader internazionale nella lotta alla fame e alla malnutrizione, è attiva in queste ore, negli oltre 50 Paesi in cui è impegnata, per dare seguito a un piano di emergenza articolato e integrato che mira a contrastare la diffusione della pandemia nel Sud del mondo e a contenerne gli effetti all’interno di comunità colpite, duramente, da conflitti, povertà e calamità naturali.
Con uno slancio di generosità, gli studenti e i docenti italiani hanno, così, deciso di riaccendere i motori di questa grande macchina della solidarietà: nonostante la minaccia covid-19, in queste settimane, stia mettendo a dura prova l’Italia, fino a 30.000 giovani proseguiranno, “a distanza”, il progetto di Azione contro la fame, in linea con i piani ministeriali in tema di e-learning.
Le sessioni di sensibilizzazione: dalle classi alla piattaforma online
In ogni classe, anche nella nuova veste “home”, l’organizzazione promuoverà un processo di sensibilizzazione che mira a favorire l’acquisizione di competenze da parte degli studenti. Gli operatori, infatti, terranno sessioni di sensibilizzazione attraverso attività didattiche interattive e di riflessione sulla fame nel mondo. Tali lezioni saranno erogate agli istituti, tra aprile e maggio, in modalità pre-recorded (piattaforma Vimeo) oppure live streaming (piattaforma Zoom).
Ciascuno studente potrà, così, assistere a una vera e propria formazione online sulle cause e conseguenze della malnutrizione, incardinata anche sulle soluzioni che si possono adottare per sconfiggerla e sull’impatto del coronavirus nelle aree più colpite da questa terribile piaga. Il Paese focus dell’anno sarà il Congo.
Il passaporto solidale e la giornata finale
I ragazzi, subito dopo, diventeranno parte attiva del progetto: potranno, infatti, scaricare un “passaporto solidale” con il quale coinvolgere familiari, vicini di casa e amici sulle tematiche affrontate, allo scopo di raccogliere una promessa di donazione per ogni attività sportiva effettuata tra le mura domestiche nella giornata indicata dalla scuola.
Gli studenti, in collegamento live tra loro, diventeranno protagonisti di un vero e proprio flash mob di classe online: tanti più esercizi o esibizioni di ginnastica, yoga, zumba, psicomotricità faranno, tanto più riusciranno a moltiplicare le promesse di donazione fatte dai propri affetti, che diventeranno nell’occasione dei veri e propri sponsor nella lotta alla fame e alla malnutrizione infantile nel mondo.
Un contributo a chi ne ha bisogno
Nei giorni successivi, i ragazzi potranno raccogliere le donazioni, traducendo lo sforzo di responsabilizzazione e fisico fatto a casa in un vero supporto alla quarantennale lotta contro la malnutrizione condotta da Azione contro la Fame. L’organizzazione, per far fronte all’emergenza-coronavirus, sta incrementando, in queste ore, il “peso specifico” delle attività WASH (Water, Sanitation, Hygiene) che, solo lo scorso anno, hanno riguardato quasi nove milioni di persone con programmi di acqua e igiene.
“821 milioni di uomini, donne e bambini nel mondo soffrono di fame e di malnutrizione e, a causa di un sistema immunitario fortemente indebolito, rischiano di non sostenere gli effetti di un eventuale contagio da coronavirus in contesti già colpiti da conflitti, disastri naturali, epidemie e povertà – ha dichiarato Simone Garroni, direttore generale di Azione contro la Fame -. In tal senso, dobbiamo fare in modo che questa pandemia non eclissi totalmente l’attenzione sulle crisi non così vicine a quelle che riguardano l’Europa, ma non meno gravi in termini di sofferenza umana. La nuova modalità di Corsa contro la Fame, pertanto, va inquadrata in questo impegno che mira a sostenere le comunità più vulnerabili del mondo di fronte a questa grande emergenza sanitaria che rischia di causare più drammi laddove guerre, povertà e disastri naturali sono ancora una realtà”.