MILANO, 21 maggio 2020 – Aeroporti deserti, terminal chiusi, un lungo periodo di quarantena. Quasi una traversata nel deserto, di cui ancora non si vede la fine.
“Siamo molto preoccupati per la tenuta sociale del nostro indotto di lavoratori e delle relative famiglie” esordisce Giuseppe Mele, portavoce nazionale della categoria dei Noleggiatori con Conducente in CNA, che lamenta “una situazione mai vista prima. I costi fissi restano, liquidità a fondo perduto ancora non se ne vede, al di là della prima timida previsione del Decreto Rilancio. Siamo letteralmente stremati, o si rigenera la domanda, di matrice business o turistica, oppure molti di noi saranno costretti alla chiusura.”
Sulla stessa lunghezza d’onda il portavoce regionale di FITA CNA trasporto persone, Raffaele Grassi, che, con particolare riferimento alla platea dei taxisti, afferma: “abbiamo avuto in questi due mesi un calo di fatturato pari al 90%. In una settimana sono arrivato a fatturare 130 euro. Guardiamo ormai con crescente preoccupazione ai più esposti tra noi, alle figure imprenditorialmente meno solide, ai più giovani, spesso con famiglie ancora completamente sulle loro spalle. Alcune Regioni come Piemonte e Campania hanno trovato le risorse per far arrivare soldi a fondo perduto a taxi ed ncc. Noi crediamo che la Lombardia possa stare al passo con Piemonte e Campania, che se parliamo della Regione Lombardia possiamo farlo.”
Il parco auto circolanti in questione ammonta a circa 10 mila veicoli. Con uno stanziamento di 20 milioni Regione Lombardia potrebbe dare un segnale importante agli operatori del comparto.
“La partita potrebbe in fondo interessare ben tre Assessorati”, afferma il Presidente di CNA Lombardia, Daniele Parolo, “Sviluppo Economico, Trasporti, Turismo. Infatti è noto come questa filiera di attività sia di primario interesse per il turismo in Lombardia. Il comparto Taxi – Ncc vive una sofferenza economica e sociale gravissima: le misure di supporto devono essere tempestive”.