GALLARATE, 30 maggio 2020-La città di Gallarate si accorge dell’importanza del suo ospedale e della necessità di non ridurre i posti letto con l’ipotesi dell’ospedale unico.
Meglio, chi amministra la città se ne accorge, perché i cittadini e le cittadine da tempo, in modo trasversale e in mille modi, anche attraverso il nostro Comitato, se ne erano accorti. E da tempo si oppongono alla chiusura degli ospedali di Gallarate e Busto Arsizio, per fare posto all’ospedale unico.
Ma, nonostante il ritardo, è una buona notizia. Che mette uno stop importante all’idea dell’ospedale unico, che nasce con la volontà (ribadita dalla Regione e dal Direttore generale), di ridurre in modo significativo i posti letto, ovvero la nostra possibilità di essere curati.
Attendiamo ora una voce anche da Busto Arsizio. O dobbiamo credere invece che, nonostante quanto è successo in questi mesi, il sindaco Antonelli e la sua maggioranza restino favorevoli a ridurre i posti letto?
E non si dica che la riduzione dei posti letto possa essere risolta con gli spazi polmone, ovvero con spazi destinati al magazzino riconvertibili a reparti. Quando si tolgono oltre 200 posti letto, non c’è magazzino riconvertibile che tenga.
E poiché nell’area individuata, così infelice anche per gli accessi, un ospedale con gli stessi posti letto degli esistenti non ci sta, come non ci stanno possibili necessari ampliamenti, vale la pena di mettere il progetto nel cassetto.
Quello spazio invece ci sarebbe nell’attuale sedime di Busto Arsizio.
A riprova che anziché sperperare soldi pubblici per l’ospedale unico, si potrebbero migliorare i due nosocomi esistenti, investendo magari le risorse sul personale e sui macchinari necessari al loro lavoro. E tornare a investire anche sulla sanità territoriale, su quelle strutture e risorse che ci aiutano a non andare in ospedale. E’ stato infatti proprio il progressivo abbandono del medicina del territorio a provocare il fallimento di Regione Lombardia nella gestione dell’emergenza sanitaria.
Una questione questa che non dovrebbe vedere come protagonisti solo le città di Gallarate e Busto Arsizio ma che dovrebbe vedere attenti anche le amministrazioni dei paesi intorno. Che invece restano silenziose.
COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DEL VARESOTTO