VARESE, 1 giugno 2020-di GIANNI BERALDO-
Varese e le sue bellezze naturali, artistiche, attivitá sportive e, perché no, pure culinarie, attende turisti da Milano ma pure da fuori regione come il vicino Piemonte ad esempio.
Ma cosa mettere in atto praticamente? Una domanda che abbiamo rivolto all’assessore comunale al Turismo Fabrizio Lovato che in questi drammatici mesi di emergenza sanitaria (dove ovviamente le prioritá erano altre), ha incessantemente pensato a cosa mettere in campo dopo il lockdown.
Tre mesi certamente costruttivi e utili a «creare una cornice di conoscenza all’interno della quale tutti i nostri operatori potranno promuovere le varie iniziative», dice l’assessore varesino sottolineando come tante bellezze vadano assolutamente promosse anche fuori dai confini regionali.
Partendo dal presupposto che un’amministrazione comunale non puó certamente
sostituirsi ad un tour operator, Lovato non si é scoraggiato pensandi a idee e progetti, confrontandosi spesso ai tavoli con i diversi operatori del settore cosí come tutte le associazioni, guide e altro ancora.
«In questo lungo lasso di tempo dove obbligatoriamente siamo rimasti sospesi sul da farsi, siamo riusciti a convogliare le forze verso una idea comune di rilancio turistico della cittá e della provincia. Per farlo associazioni, guide e altri operatori di settore hanno capito che lavorare in sinergia é la cosa migliore condividenso di fatto molte iniziative che stiamo programmando. Un fattore positivo, soprattutto dopo uno stop cosí prolungato dal quale é difficile per tutti ripartire», aggiunge Lovato che ricorda come «per Varese questa è una grande opportunità, perché il nostro territorio è in grado di offrire natura e ambiente salubri, cultura, buon cibo, spazi per sport e un lago bellissimo. Stiamo lavorando già da mesi in questo senso, per offrire Varese soprattutto a quei turisti lombardi e piemontesi che cercano una vacanza sicura, sana e nuova».
Piccoli segnali di ripresa arrivano dalle riaperture di molte strutture alberghiere della cittá mentre lo storio Palace Hotel, che di fatto non ha mai chiuso i battenti, ha offerto soggiorni gratuiti a tutto il personale sanitario che ha lavorato nei reparto Covid-19.
Insomma Varese tenta di ripartire guadagnando terreno anche in ambito turistico, con attrattive di tipo naturalistico e architettonico a volte sottovalutate o poco conosciute dagli stessi varesini.